Conoscete il Bunker Soratte? È uno storicissimo bunker che venne fatto al nord di Roma dal Duce come parte di un progetto per un rifugio antiaereo molto esteso durante la guerra; oggi come oggi è una meta che è un must fra gli storici e gli amanti delle armi di questa parte del Lazio, per motivi diversi. In parte, la zona del bunker è anche usata tutt’oggi: non è solo un museo pieno di storia (e di armi e veicoli), ma è anche una stazione sismica, immersa in una zona con panorami stupendi.
Sotto mentite spoglie
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Il bunker a cui ci stiamo riferendo qui è quello di Sant’Oreste: nel 1937, su richiesta di Mussolini, venne creata una serie di gallerie nel Monte Soratte (al nord di Roma), in funzione di rifugio antiaereo per le alte cariche dell’Esercito Italiano sotto la falsa nomea per una fabbrica di armi della Breda (le officine protette del Duce).
I lavori si fecero sotto il Genio Militare di Roma e tutt’oggi è una delle più grandi opere di ingegneria militare europea: 4 km di lunghezza complessiva, sottoterra. Il progetto iniziale era di 14 km. I lavori del primo lotto finirono nel 1943, anno dell’arrivo della Wehrmacht nell’Operazione Achse, quando ci si stanziò il Comando Supremo del Sud di Albert Kesselring. La linea di difesa del Genio Militare venne comunque sfondata nell’Operazione Shingle del 1944, l’inizio della fine del regime.
Le gallerie servirono come rifugio segreto per una decina di mesi, resistendo ad un bombardamento; prima di abbandonare la nave, Albert fece incendiare tutto il complesso. Leggenda vuole che nelle gallerie Albert fece interrare delle casse con 72 tonnellate di di lingotti d’oro rubato alla Banca d’Italia, mai ritrovato.
E così rimase. Dopo la guerra venne usata come polveriera per l’artiglieria italiana. In puro abbandono, in effetti, fino al 1967 nella Guerra Fredda, quando la Nato lo rese un rifugio antiatomico per il governo italiano e per il presidente della repubblica. I lavori furono fatti in parte fino al 1972 quando, senza effettivamente saperne il perché, vennero interrotti.
Dagli anni ‘70 l’area è stata ripresa dal Comune di Sant’Oreste ed è il centro di un progetto di recupero, fulcro di un museo storico chiamato Percorso della memoria.
Cosa offre il Percorso della Memoria
Le gallerie sono visitabili, su prenotazione, grazie alla Libera Associazione Culturale Bunker Soratte, composta da persone libere intellettualmente e politicamente per riesumare la storia di questa zona chiusa ai civili fino a poco tempo fa. Il Percorso della Memoria offre rievocazioni storiche, allestimenti museali e filmati, promuovendo eventi e manifestazioni di vario tipo: corsi, pubblicazioni e convegni.
Gli allestimenti museali, con pannelli e teche, mostrano armi, veicoli militari, attrezzature varie, fotografie e macchinari sia elettronici che non. In effetti, da maggio 2013, presso una delle gallerie è stata installata una stazione sismica che fa parte della rete nazionale di rilevamento sismico.
Si può richiedere una apertura straordinaria per una visita guidata con gruppi di almeno 10 persone che pagano la tariffa intera. Detto questo, il bunker si visita su prenotazione contattando prenotazioni@bunkersoratte.it o al numero 380 38 38 102, in orari fra le 10.30 e le 15.30. Ogni visita dura circa 2 ore e si richiedono sui 12€ a persona, anche se esistono riduzioni di vario tipo. La visita si estende su 1.3 km. QUI potete trovare il calendario con le visite guidate già programmate per il 2024.
Sul sito ufficiale QUI c’è anche una lista di luoghi vicini in cui poter pernottare e rifocillarsi.
Crediti foto: bunkersoratte.it. Tutti i diritti riservati.
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