Chi ha delle piante in casa probabilmente sollecita il proprio pollice verde al fine di ottenere due obiettivi.
Innanzitutto, garantirgli una vita più lunga possibile, ricca di benessere e quindi scansando malattie, infestazioni e morti premature. Per quelle che fioriscono, poi, farle riempire di fiori a profusione, che siano i più belli e profumati del vicinato.
Per raggiungere questi obiettivi, però, ci vuole tanto impegno, oltre al fare propri alcuni trucchi del mestiere.
Principalmente, una regolare e ottimale concimatura sarebbe indispensabile per avere una terra ricca di sostanze benefiche di cui le piante possono fare scorpacciata.
Tuttavia, per alcune varietà, ma in generale per tutte le piante che abbiamo in casa, ci sarebbe un’altra furbizia da mettere in atto e la scopriremo proprio nell’articolo di oggi.
Acidofile e non solo
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Questa mossa geniale, che scopriremo a breve, innanzitutto andrebbe a nozze con le piante acidofile.
Si tratta di specie che prediligerebbero una vita in terreni acidi e dunque con un PH inferiore a 7.
In questo modo le radici potrebbero ramificarsi al meglio, risucchiando sostanze nutritive fondamentali come rame e ferro.
In questa categoria rientrerebbero:
- giglio;
- camelia;
- lillà;
- calla;
- ortensia;
- glicine;
- mimosa;
- gardenia;
- magnolia.
Tuttavia, della stessa astuzia potrebbe beneficiarne non solo l’intero giardino ma anche altre piante specifiche come le orchidee e le succulenti o grasse.
Infatti, tutte, per prosperare, fiorire e darci soddisfazioni, preferirebbero un’innaffiatura con acqua priva di calcare.
Molti utilizzano il concime ma per fioriture abbondanti di piante acidofile e non solo sarebbe questa l’astuta mossa da vivaisti
Questo minerale, diffusissimo sulla Terra, si trova anche nell’acqua, quella di rubinetto, e la rende più o meno dura in base alle sue quantità.
La sua presenza impedirebbe alle piante di assorbire le giuste dosi di ferro, potendo provocare un progressivo ingiallimento delle foglie.
Quindi, molti utilizzano il concime ma per fioriture strepitose e benessere diffuso delle specie che abbiamo visto l’ideale sarebbe utilizzare un’acqua decalcificata.
Al contrario di quanto possiamo immaginare, per averla non servirebbe fare grandi cose o spendere troppi soldi ed ecco che entrerebbero in gioco i vivaisti.
Infatti, svelando un vecchio segreto del mestiere, tutto ciò che dovremmo fare sarebbe:
- riempire un innaffiatoio, o più di uno a seconda del numero di piante, con semplice acqua di rubinetto o tubo;
- lasciare a riposo un intero giorno per far depositare il calcare sul fondo;
- aggiungere 2 cucchiai di torba che solitamente ha un PH di 3/3,5 e potrebbe contrastare con la durezza dell’acqua.
Infine, quando andiamo ad innaffiare le piante, sarebbe opportuno non scuotere l’innaffiatoio e versare l’acqua con delicatezza.
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