Molti trascurano questo fattore ma condurrebbe più precocemente cervello e memoria verso demenza e Alzheimer

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Dati Ansa evidenziano che nel Mondo il numero di persone interessate da problemi legati a demenza e declino cognitivo superi i 55 milioni. In Italia, invece, le stime riportano un’incidenza di oltre un milione di casi, dato destinato tristemente a crescere.

Con il progressivo aumentare dell’età media, infatti, potrebbero presentarsi con maggior frequenza patologie legate alla sfera cognitiva. Sarebbero infatti da non ignorare alcuni campanelli d’allarme di demenza e Alzheimer da monitorare insieme al medico. Se però il fattore più incidente nell’insorgenza di demenza e Alzheimer è l’età, questo non è certo l’unico. A sostenerlo sarebbe uno studio promosso dall’Università della California del Sud e pubblicato su Plos Medicine.

Molti trascurano questo fattore ma condurrebbe più precocemente cervello e memoria verso demenza e Alzheimer

Spesso ci troviamo a parlare di quanto alcune abitudini possano essere preziose per la salute del cervello. A partire dall’alimentazione, fino all’astensione da fumo e alcol, sono numerosi gli aspetti che potrebbero incidere sulla lucidità mentale. Da non escludere poi sono le attività che tengono la mente in salute, come la lettura, esercizi di logica, fino alle comuni parole crociate. Inoltre sarebbe stato dimostrato che camminare è uno degli strumenti più validi che abbiamo a nostra disposizione contro il declino cognitivo. Ma non finisce qui, perché anche un ulteriore elemento potrebbe concorrere nell’aiutare cervello e memoria ad arginare il più possibile demenza e Alzheimer.

Lo studio americano

Come detto, l’Università della California del Sud attraverso uno studio condotto su più di 2.000 soggetti avrebbe voluto dimostrare come la qualità dell’aria incida sulle malattie cognitive.

Nello specifico è l’inquinamento l’oggetto della ricerca e come questo potrebbe essere un elemento incidente nell’aumento di demenza. Infatti, anche se molti trascurano questo fattore potrebbe aumentare il rischio di declino cognitivo secondo lo studio.

I volontari, selezionati in ben 48 Paesi differenti si sono monitorati per oltre 20 anni. Nessuno, all’inizio della sperimentazione, presentava sintomi di demenza.

Nel corso degli anni non solo sono stati monitorati i soggetti cognitivamente ma anche i livelli di inquinamento delle città in cui vivevano. Dopo 20 anni di ricerca, sembrerebbe che i soggetti che si presentavano cognitivamente più giovani erano quelli che vivevano in ambienti con aria pulita.

Per mettere la cosa in numeri, sembra che chi ha minor contatto con l’inquinamento rimanga mentalmente più giovane da 0.9 a 1,6 anni in più.

Buone abitudini

L’aria buona dunque farebbe bene anche a cervello e memoria ma rimangono imprescindibili le buone abitudini. Insieme ad uno stile di vita sano, dunque, è sempre da ritenersi utile un competente supporto medico.

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