Quando è il momento di andare in pensione la prima cosa che ogni lavoratore fa è munirsi del proprio estratto conto. Su quel documento che oggi può essere scaricato da soli dal sito dell’Istituto Previdenziale, ci sono tutti i contributi versati da un lavoratore. L’estratto conto non ha valore certificativo ma solo informativo. Ma se in base ai contributi versati e presenti sull’estratto conto, la pensione risulta troppo bassa un pensionato può intervenire. Naturalmente non sempre si avrà ragione, ma la Legge offre al pensionato lo strumento del ricorso amministrativo pensionistico.
Molti soldi in più sulla pensione per chi presenta questo ricorso all’INPS
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Per esempio c’è chi si trova con un anno di contributi non calcolati per la pensione, oppure con 2, 3 o anche 5 anni in meno. Errori dell’INPS o problematiche relative specificatamente a quegli anni di lavoro svolti sono dietro anomalie di questo genere che sembrano stranezze ma sono assai comuni. Sul sito Istituzionale dell’INPS c’è addirittura lo strumento utile a chi vuole inoltrare ricorso contro lo stesso Istituto. Un servizio che consente al pensionato o all’iscritto (lavoratore non ancora in pensione), di inviare telematicamente una istanza che tuteli la sua posizione giuridica. Naturalmente nel caso il diretto interessato reputi la sua situazione giuridica lesa.
Bisogna collegarsi al sito dell’INPS, cercare ricorso nella barra di ricerca e poi su ricorso amministrativo pensionistico. Cliccando su “accedi al servizio” bisognerà scegliere privato cittadino e autenticarsi con le credenziali SPID, CIE o CNS.
Cosa deve contenere il ricorso amministrativo pensionistico
Molti soldi in più sulla pensione? Ecco cosa fare! Nel ricorso oltre ad indicare il provvedimento avverso il quale viene presentata l’istanza, occorre indicare le motivazioni che spingono il contribuente ad intervenire e allegare la documentazione necessaria a dar manforte al ricorso stesso. Naturalmente bisogna anche indicare cosa si chiede tra modifica, revoca o sospensione del provvedimento. Se il problema è su 5 anni di contributi versati ma non utilizzati, occorre spiegare nel ricorso perché c’è questo sospetto.
E se il ricorso dà i suoi frutti, ecco che per esempio la pensione può essere ricalcolata alla luce di ciò che era stato omesso in passato. Se si tratta di 5 anni di contributi, le cifre non sono certo irrisorie. Infatti con uno stipendio lordo medio di 28.000 euro annui, 5 anni di contributi valgono qualcosa come 46.200 euro di contributi in più nel montante. E questi a 67 anni valgono circa 180 euro in più di pensione al mese. Naturalmente a ricorso vinto e a pensione ricalcolata, si può maturare pure il diritto ad avere gli arretrati.