Recuperare soldi dalle tasse è sempre stato il pallino di ogni Governo per far quadrare i conti in bilancio. Nella realtà dei fatti molti soldi dovuti per tasse sono ormai spazzatura. Secondo il direttore dell’Agenzia delle Entrate, il fisco deve riscuotere circa 954 miliardi di euro di tasse. Circa 400 miliardi non sono più incassabili per i motivi più disparati.
Soldi ormai spazzatura
Di questo cumulo di soldi considerati non più incassabili, 153 miliardi sono dovuti da soggetti falliti, 119 miliardi da persone decedute, 109 miliardi dovrebbero pagarli persone nullatenenti. Un quadro molto chiaro con crediti sulla carta esigibili ma nella realtà non è così. Purtroppo cancellarli dalla mattina alla sera non è facile: bisognerebbe trovare le coperture per farlo. Questi soldi portati nei vari bilanci, anche se ipoteticamente coprono delle spese.
Perché non fare una vera riforma fiscale
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Il sistema tributario sconta norme ormai vecchie. Più volte si è detto di cancellare i vecchi debiti degli italiani con il fisco ma effettivamente non si è dato mai seguito ad un vero stralcio delle cartelle esattoriali.
Un pallido tentativo si è avuto qualche anno fa quando milioni di italiani si sono visti cancellare cartelle esattoriali per debiti contratti con il fisco fino a mille euro.
La speranza è ultima a morire
Gli italiani sperano fino all’ultimo di non pagare ( a torto). Ma chi ci governa fa gli scongiuri (senza fortuna) di riuscire a raggranellare soldi di vecchie tasse per dare ossigeno alle casse dello Stato. Mettere in atto un progetto ambizioso con una maxi riforma fiscale sarebbe uno choc per tutti: per chi deve avere e per chi deve dare.
Recuperare crediti non del tutto inesigibili
Sanatoria, rottamazione, condono sono termini che alla politica fanno drizzare i capelli. Una pace fiscale con il contribuente va perseguita per stabilire da che punto ripartire. Molti soldi dovuti per tasse sono ormai spazzatura ed è meglio metterci una pietra sopra definitivamente.
Le tasse vanno in vacanza
Fino al 31 agosto sono sospesi i termini, per l’emergenza sanitaria, dei versamenti derivanti da cartelle di pagamento, avvisi di addebito e avvisi di accertamento affidati all’Agente della riscossione. Queste tasse vanno pagate entro il 30 settembre.