Chi soffre di dolori articolari sa benissimo quanto questi possano impattare negativamente sullo svolgimento delle attività quotidiane e sulla qualità della vita. L’artrosi è una malattia dovuta all’usura e all’invecchiamento delle articolazioni che colpisce soprattutto le sedi più soggette a carico, come la schiena, le anche e le ginocchia. I sintomi cominciano a comparire intorno ai 50 anni soprattutto nelle donne in post menopausa. Questa condizione, oltre al deterioramento della cartilagine, determina l’infiammazione dei tendini e dei legamenti dell’articolazione con conseguente dolore. L’artrosi della colonna vertebrale può causare l’irritazione di alcuni nervi e forti dolori, formicolio e intorpidimento di alcune aree del corpo. Nei casi più gravi quando la terapia analgesica o infiltrazioni risultano inefficaci, potrebbe essere necessario anche il posizionamento di protesi articolari. Qualora questa malattia riduca in maniera considerevole la capacità lavorativa o determini l’impossibilità a svolgere le attività quotidiane, l’ordinamento giuridico prevede varie forme di tutela.
Molti soffrono di dolori articolari e alla schiena ma pochi sanno che l’INPS concede la pensione anticipata con questa domanda
Indice dei contenuti
In particolare si potrà richiedere, esattamente come per chi soffre di mal di schiena, producendo adeguata documentazione sanitaria, il riconoscimento di invalidità. In particolare con una percentuale pari al 74% è previsto, tra le altre cose, un’agevolazione di carattere economico, ovvero un assegno mensile di circa 290 euro. Ma oltre a ciò, il nostro legislatore prevede la possibilità di accedere al pensionamento anticipato.
Molti soffrono di dolori articolari e alla schiena senza sapere di quest’importante opportunità che a seconda della percentuale d’invalidità riconosciuta può determinare diverse agevolazioni. In particolare laddove ne ricorrano i requisiti si può accedere alla pensione per i lavoratori precoci. Si tratta di una prestazione erogata a domanda ai lavoratori che possono far valere 12 mesi di contribuzione effettiva antecedentemente al 19°anno d’età. Costoro potranno ottenere la pensione anticipata con 41 anni di contributi se appartenenti a determinate categorie. Per accedere a tale prestazione è necessaria una percentuale di invalidità pari a o superiore al 74%.
Coloro che hanno un’invalidità pari all’80%, se lavoratori dipendenti del settore privato, potranno ottenere un anticipo del requisito d’età per accedere alla pensione di vecchiaia. Ovvero potranno accedere alla pensione di vecchiaia a 61 anni gli uomini e a 56 anni le donne. Dal perfezionamento dei requisiti, si applicherà una finestra d’attesa di 12 mesi per la liquidazione della pensione. Infine non può non ricordarsi l’istituto dell’Ape Sociale che accompagna il lavoratore fino al raggiungimento della pensione, erogando un’indennità fino a 1.500 euro. In questi casi si richiede una riduzione della capacità lavorativa accertata superiore o pari al 74% con 30 anni di contributi. Per non perdere quest’importante opportunità sarà necessario presentare domanda entro il 15 luglio 2022.
Approfondimento
Arrivano 399 euro di rimborso per chi sostiene queste spese a favore dei familiari con Legge 104