La Banca Centrale Europea ha deciso di aumentare i tassi di interesse del 0,5% a partire da marzo, il che potrebbe rappresentare un aggravio per chi ha un mutuo a tasso variabile. Ma quali opzioni sono disponibili per coloro che hanno già un mutuo a tasso variabile e cosa dovrebbero fare coloro che stanno cercando di ottenere un mutuo?
Purtroppo, la tendenza al rialzo dei tassi di interesse potrebbe non essere giunta al termine, ulteriori aumenti potrebbero verificarsi nei prossimi mesi. Inoltre, anche quando la tendenza al rialzo cesserà, non è certo che i tassi torneranno a diminuire automaticamente. Chi vuole comprare casa col mutuo, dovrebbe tenere conto di questo scenario. Ma anche coloro che hanno un mutuo a tasso variabile, perché potrebbero vedere ulteriori aumenti della rata nei mesi a venire.
Molti si devono preoccupare se hanno un mutuo a tasso variabile
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In generale, un aumento dei tassi di interesse può comportare un incremento delle rate del mutuo e quindi delle spese mensili. L’impatto sul budget familiare dipende dalle specifiche condizioni del mutuo e dal tipo di tasso applicato, risultando maggiormente rilevante per i mutui a tasso variabile.
Secondo gli esperti, a febbraio 2022 la rata mensile del mutuo a 20 anni incideva per il 22% del reddito mensile. Adesso tale quota raggiungerà il 30% grazie all’aumento dei tassi dello 0,5% di marzo 2023. La FABI, Federazione autonoma bancari italiani, ha sottolineato come le rate dei vecchi mutui a tasso variabile siano cresciute molto. Queste in media sono aumentate del 54% dall’inizio della stretta monetaria avviata dalla BCE a luglio dello scorso anno.
Molti si devono preoccupare, perché nel prossimo futuro, i tassi variabili potrebbero aumentare al 4,9% rispetto allo 0,6% di fine 2021. Chi ha un mutuo di 150.000 euro a 20 anni, potrebbe pagare una rata mensile di 995 euro, che è circa 330 euro in più rispetto ai 665 euro di un anno fa.
La soluzione per tamponare ulteriori incrementi
Ci sono due opzioni per gestire un possibile aumento della rata del mutuo: prolungare il periodo di rimborso, oppure un mutuo a tasso variabile con un tetto massimo (Cap). Con la prima opzione, il pagamento mensile diminuirà.
La seconda evita un aumento futuro della rata grazie al tetto imposto all’incremento tasso di interesse. Ma contemporaneamente, si può sfruttare l’opportunità della riduzione della rata in caso di riduzione dei tassi. Con un mutuo sulla casa con il tasso fisso, questo vantaggio non sarebbe attuabile.