Molti quando acquistano la crema solare non fanno caso a questo dato essenziale per proteggere la pelle in profondità

crema solare

Si avvicina il periodo delle lunghe giornate di sole e della tintarella in spiaggia o in montagna. Avere una pelle con un colorito ambrato non è mai passato di moda. Di certo, ci sono alcuni segreti che sono sempre validi e che dovremmo tenere sempre in mente quando prendiamo il sole per un periodo prolungato. Infatti, la pelle è molto delicata e le radiazioni solari possono creare anche molti danni.

Così, se stiamo assumendo farmaci, ricordiamo di consultare il medico prima di lunghe esposizioni solari. Evitiamo, poi gli orari in cui i raggi del sole potrebbero essere più nocivi che benefici, ovvero tendenzialmente quello che va dalle 12 alle 15 circa. Sembrerà poi ovvio, ma i primi 2 o 3 giorni di esposizione solare intensa sono fondamentali. Utilizziamo una crema solare che non sia scaduta (e comunque non vanno usate dopo un anno dall’apertura), e scegliamo la protezione solare adeguata al nostro fenotipo.

A proposito di crema solare, dobbiamo riservare una particolare attenzione alla scelta del nostro prodotto. Infatti, molti quando acquistano la crema solare non considerano un dato molto rilevante, facendo attenzione solo alla scala di protezione. In particolare non fanno molta attenzione al fatto che sia indicato tanto il valore di protezione UVA quanto quello UVB. Vediamo perché questo aspetto è così centrale.

Un doppio valore da tenere in considerazione attentamente

Iniziamo dal primo valore. Il cosiddetto livello SFP indica la funzione di protezione solare. Fa riferimento alla protezione dai raggi UVB che causano eritemi ed ustioni. Questo livello, su scala internazionale, va da 0 a 50, anche se, secondo gli esperti, non si potrebbe parlare nemmeno di una vera e propria protezione al di sotto del livello 8. Il livello di intensità che dovremo scegliere nella schermatura contro i raggi UVB dipende dal fototipo, dall’abbronzatura pregressa e dalla tendenza del singolo soggetto a scottarsi.

Il livello UVA, invece, fa riferimento a radiazioni che hanno una lunghezza d’onda differente rispetto alle UVB, e per questo sono in grado di penetrare maggiormente in profondità nella pelle. Possono causare invecchiamento cutaneo e rughe. Così come sono sotto studio legami con il melanoma. Per questo motivo, a prescindere dal cosiddetto fototipo (occhi, pelle e capelli chiari), è importante avere una crema protettiva anche nei confronti dei raggi. Ci si potrebbe chiedere allora quale sia il livello ideale di protezione UVA.

Molti quando acquistano la crema solare non fanno caso a questo dato essenziale per proteggere la pelle in profondità

Ebbene, gli esperti della Fondazione Veronesi ci dicono che una protezione UVA adeguata dovrebbe essere pari perlomeno ad un terzo rispetto al livello di protezione solare. Insomma, meglio alta che bassa.

Peraltro, l’insidia di questi raggi è dovuta al fatto che a differenza dei raggi UVB, questi non danno la sensazione immediata di una scottatura. Potremmo stare per ore sotto il sole e non rendercene conto, costituendo così un’insidia ancora maggiore per il nostro corpo. Con questi consigli potremo andare con rinnovata tranquillità verso i nostri paradisi di mare e montagna. Tra questi, non perdiamo la spiaggia che profuma di ginepro e di elicriso nota per essere l’ultimo paradiso degli hippie.

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