Molti pensano che siano il cuscino e la posizione i responsabili del dolore alla cervicale mentre solo pochi sanno che questa potrebbe essere la soluzione

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Il dolore alla cervicale può rivelarsi davvero invalidante. Non solo si risente di qualsiasi movimento del capo, ma si arriva addirittura a soffrire di nausea e vomito nei casi più gravi. Quando il dolore si presenta appena svegli, molti pensano che siano il cuscino e la posizione i responsabili. Ma questo non è sempre vero e comunque i fattori scatenanti potrebbero essere altri.

Perché ci fa male il collo?

Il dolore alla cervicale dipende dalla rigidità delle articolazioni della zona che la circonda. Altre volte la causa invece è da ricercare nella mancanza di tonicità della muscolatura che circonda il collo. La mancanza di esercizio appropriato ed alcune posizioni che assumiamo durante il giorno ci portano a tenere il collo rigido.

Per questo le cause principali di questo dolore andrebbero indagate su quello che ci accade di giorno più che di notte. La prima regola da ricordare è che rimanere in una posizione fissa potrebbe essere la causa primaria dell’irrigidimento delle articolazioni. Dunque la prima regola da tenere a mente, per scongiurare dolori cervicali, è di sgranchirsi le gambe e il collo anche per pochi secondi ogni 60-90 minuti circa. Se questa piccola attenzione quotidiana non si rivelasse sufficiente, impegnandosi solo 5 minuti al giorno potremmo ottenere miglioramenti significativi.

Molti pensano che siano il cuscino e la posizione i responsabili del dolore alla cervicale mentre solo pochi sanno che questa potrebbe essere la soluzione

Infatti alcuni semplici esercizi di rinforzo della muscolatura cervicale potrebbero rivelarsi davvero risolutivi del problema. Questo perché una muscolatura cervicale più forte sopporterà meglio gli sforzi quotidiani e riuscirà a rilassarsi la notte. Consigliamo comunque di seguire sempre i consigli di uno specialista.

Non dimentichiamo che il cuscino in piuma d’oca spesso è il più acerrimo nemico di un buon sonno ristoratore. Inoltre, la tradizione raccomanda di dormire a pancia in su o su un fianco per riposare al meglio. Tuttavia non vi sono evidenze scientifiche in tal senso. Anzi a smentire questa tesi, ricordiamo che durante una normale notte di sonno cambiamo posizione fra le 10 e le 15 volte.

Dunque il segreto è prestare attenzione alle sollecitazioni a cui sottoponiamo la nostra cervicale durante l’arco della giornata ancor più che nella notte.

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