La scomparsa di una persona cara non è mai un momento facile. Oltre ai problemi di tipo affettivo, si aprono una serie di questioni economiche, in particolare quelle che riguardano l’eredità. Esistono vari tipi di successione. Quella testamentaria si apre quando il defunto ha lasciato un testamento valido ed efficace. Senza testamento, oppure con un testamento invalido, abbiamo la successione legittima. Infine, quando il defunto viola, con il testamento, le quote legittime previste dalla legge in favore di alcuni parenti stretti, abbiamo la successione necessaria.
Fatta questa premessa doverosa, bisogna anche dire che il codice civile mette a disposizione degli eredi degli strumenti per tutelare la loro quota legittima. Infatti, gli eredi possono andare dal giudice e chiedergli che gli siano restituiti i beni dell’eredità che gli spettano per legge. Questa domanda si può fare attraverso l’attivazione di un processo civile. Gli eredi iniziano questo processo esercitando due azioni, in particolare l’azione di riduzione e quella di collazione.
Le tutele del codice civile per gli eredi
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Molti pensano che gli eredi abbiano la possibilità di far valere sempre la quota legittima che gli spetta. Invece, pochi sanno che la legge glielo consente solo da un preciso momento. Non solo, ma se non procedono con alcuni adempimenti, gli eredi non possono nemmeno recuperare i loro beni immobili presso terzi. Quando si parla di eredità la legge si trova, infatti, a dover bilanciare i molti interessi in gioco. Ci sono gli interessi e i diritti delle persone che ricevono dei beni in eredità. Poi ci sono i diritti, previsti dalla legge, per gli eredi legittimi. E ci sono da tutelare anche le persone che, eventualmente, abbiano acquistato beni dell’eredità.
Insomma, ci sono molti diritti in gioco. Uno particolarmente importante, e spesso sottovaluto, è il diritto dello stesso testatore di gestire i propri beni. Ha affrontato la questione la Corte di Cassazione con una recente ordinanza 19149 del 2022. I giudici hanno spiegato che gli eredi possono tutelare la loro quota legittima, magari iniziando un processo civile, solo dopo un preciso momento.
Molti pensano che gli eredi possano sempre tutelare la loro quota legittima dell’eredità, in realtà la legge lo consente solo da questo preciso momento
Sembra banale, ma i giudici hanno specificato che questo momento è la morte del testatore stesso. Prima del momento della scomparsa il defunto ha, infatti, ancora il pieno diritto di gestire i propri beni come crede. Se il testatore avrà violato le quote legittime degli eredi, attraverso il testamento o delle donazioni, si dovrà affrontare la questione dopo la morte. Prima di questo momento il codice civile non permette agli eredi di agire in giudizio per la tutela della legittima.
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