L’orchidea è una delle piante ornamentali più diffuse nelle nostre abitazioni.
Ma sappiamo veramente quale specie abbiamo?
Probabilmente una Phalaenopsis, tra le più comuni in Italia, chiamata così perché i suoi fiori assomigliano a delle falene.
Questa pianta in origine cresce tra i rami degli alberi ancorandosi alla loro corteccia e per questo si chiama epifita.
In casa, invece, abbiamo un groviglio di radici che vivono all’interno di un vaso solitamente trasparente.
Questo, così come la sua natura e il fatto di esportarla dai suoi luoghi nativi, Indonesia e Australia, la rendono una pianta fragile e delicata.
Le cose, poi, si complicano in inverno, un clima non proprio ospitale per la nostra orchidea.
Tuttavia, in questo articolo vedremo come evitarne la morte per farla crescere rigogliosa e vederla piena di fiori fino alla primavera.
Molti pensano al concime ma per curare l’orchidea a gennaio e mantenerla fiorita bastano questi 3 consigli dei vivaisti
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L’orchidea Phalaenopsis inizia a fiorire da gennaio e le sue meraviglie di colore bianco o fucsia solitamente si protraggono fino ad aprile.
Per curarla, quello che ci occorrerebbe dal mese di gennaio, al contrario di quanto possiamo immaginare, non sarebbe il concime, neanche quello naturale.
Infatti, dovremmo concimare l’orchidea principalmente in estate, ogni 10 giorni, e più frequentemente (ogni 15 giorni) in primavera e autunno.
L’inverno rappresenterebbe, quindi, un momento di pausa e piuttosto che utilizzare il concime dovremmo mettere in atto alcuni suggerimenti ad hoc.
Occhio alle temperature
La Phalaenopsis, così come le altre specie, mal sopporterebbe il freddo.
La temperatura minima a cui esporla oscillerebbe tra i 12 e i 10 gradi mentre la massima potrebbe arrivare anche a 30 gradi.
Per questo motivo da gennaio dovremmo tenerla rigorosamente dentro casa avendo l’accortezza di posizionarla in un angolino:
- riparato da eventuali spifferi di vento;
- caldo certamente ma non vicino a fonti di calore dirette;
- umido come all’interno di bagno o cucina;
- luminoso ma stando attenti a non fargli arrivare la luce diretta del sole.
Quantità d’acqua
Anche l’innaffiatura subirebbe dei significativi cambiamenti da gennaio rispetto alle altre stagioni.
In questo mese e fino ai primi di marzo, l’orchidea si dovrebbe innaffiare moderatamente una volta ogni 15 giorni o una volta al mese.
Per capire se avesse bisogno d’acqua dovremmo:
- toccare il terriccio e procedere ad innaffiare solo quando questo risulta secco;
- guardare le radici e procedere ad innaffiare solo quando queste non sono più verdi ma color argento/bianco.
L’acqua, poi, dovrebbe essere distillata o piovana perché l’orchidea non gradirebbe un’eccessiva presenza di calcare.
Inoltre, potremmo anche decidere di vaporizzare le sue foglie e il terriccio stando attenti a non bagnare i fiori.
Occhio alle parti secche
Infine, in particolare durante il periodo della fioritura e quindi da gennaio, a seccare potrebbero essere i fiori.
In questo caso, sarebbe opportuno eliminarli subito per evitare che possano diffondere eventuali malattie.
Quindi, molti pensano al concime ma per curare l’orchidea a gennaio e mantenerla fiorita bastano questi 3 consigli dei vivaisti.
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