Molti parlano di compresse di iodio e scorte alimentari, ma in questo Paese per legge tutti devono avere un bunker antiatomico

bunker

Che sia giustificato o meno, la popolazione italiana ed europea torna a nutrire preoccupazioni. Il rischio di una escalation del conflitto e dell’interruzione dell’approvvigionamento, causa nei consumatori e nei cittadini apprensione. Per questi motivi molti hanno posto l’attenzione sulla necessità di accumulare beni di prima necessità in vista di quelle che ritengono possibili interruzioni di rifornimento. Tra questi, ci sarebbero soprattutto farina e altri due beni fondamentali. Nessuna autorità pubblica ha finora lasciato trapelare allarmi. Di certo il fenomeno dell’aumento dei costi di energia e trasporti potrebbe anche far pensare ad un generale aumento sostanzioso dei prezzi. Addirittura, in molti starebbero chiedendo informazioni circa metodi per scongiurare le conseguenze delle radiazioni.

Potrebbe allora sorprenderci che in un Paese d’Europa il rischio di guerre nucleari e batteriologiche ha motivato la costruzione di un vero e proprio sistema difensivo nazionale fatto di bunker e rifugi. Ogni cittadino ne ha diritto per legge. Si tratta della Federazione Svizzera. A Lucerna ne venne costruito uno addirittura in grado di ospitare 20.000 persone. Così, guardiamo al motivo per cui si prevede questo, visto che molti parlano di compresse di iodio e scorte di generi di prima necessità.

Una motivazione anche storica

“I proprietari d’immobili sono tenuti a realizzare ed equipaggiare rifugi in tutti i nuovi edifici abitativi”. Questo è il testo dell’articolo 46 della Legge Federale sulla protezione della popolazione del 1963. Inoltre, secondo un altro articolo, il 45, “ogni abitante deve disporre di un posto protetto raggiungibile in tempo utile dalla sua abitazione”. Questa legge come detto risale al 1963 ed era frutto delle tensioni della Guerra Fredda. Il Mondo intero sentiva la minaccia di un conflitto nucleare, così in Svizzera il Governo si era preparato all’ipotesi peggiore. Questo, nonostante il Paese persegua da secoli una politica di neutralità.

La popolazione può essere così interamente ospitata nei circa 360.000 bunker presenti nel Paese e costruiti dai privati. Addirittura, la disponibilità di posti letto sarebbe del 114% rispetto al numero di abitanti. Ciò significa che potrebbero ospitare in aggiunta alla loro popolazione una città grande quanto Milano. Come se non bastasse, questa impressionante opera di ingegneria collettiva è completata da circa 5.000 rifugi pubblici. Il maggiore si trovava a Lucerna, dove un immenso edificio di 7 piani sotterranei venne allestito nel 1976 per rifugiare quanti si trovassero in situazioni di necessità. Ci si potrebbe chiedere cosa si trova all’interno di questi rifugi.

Molti parlano di compresse di iodio e scorte alimentari, ma in questo Paese per legge tutti devono avere un bunker antiatomico

La maggior parte dei rifugi condominiali sono dotati di una grande porta blindata, scorte alimentari, medicinali e vestiti. Inoltre, un sistema di ventilazione garantisce il ricircolo d’aria, assieme ad un filtro antigas. Il progetto è parte di un vero e proprio sistema difensivo pensato della Svizzera in caso di invasioni. La popolazione, nonostante la neutralità, viene aggiornata e mantenuta pronta con un sistema di richiamo di leva a cadenza pluriennale.

Per quanto la Svizzera rappresenti il caso più organizzato, non si tratta dell’unico Paese europeo dotato di sistemi similari. Anche la Finlandia riuscirebbe a proteggere il 70% della popolazione, così come Paesi come l’Austria e la Svezia sarebbero variamente organizzati.

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