Per andare in pensione in Italia serve raggiungere una determinata età e completare una determinata carriera contributiva. Sono le regole fondamentali oggi in vigore, ma che sono essere differenti da misura a misura. Per esempio servono 67 anni di età e 20 anni di contributi versatili per la pensione di vecchiaia ordinaria. E poi servono 42 anni e 10 mesi di contributi versati senza limiti di età per la pensione anticipata ordinaria. E con 20 anni di contributi versati c’è chi può uscire dal lavoro anche a 64 anni di età. Come è evidente, requisiti variabili da misura a misura, ma con un minimo comune denominatore rappresentato dalle maggiorazioni contributive. Si tratta di sconti sui contributi da completare per la pensione, o contribuzione aggiuntiva figurativa, ma utile sia per il calcolo che per il diritto alla prestazione.
Molti non sfruttano la grande possibilità di pensione anticipata e scontata
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Invalidi o lavoratrici madri hanno la possibilità di sfruttare delle maggiorazioni contributive. Significa che possono godere di vantaggi contributivi che possono permette loro un più facile accesso alla pensione. Oggi parliamo di lavoratrici. La pensione casalinghe è un vantaggio per le donne, anche se non propriamente dal punto di vista dell’importo della pensione. Ma il vantaggio reale le donne lo hanno su una maggiorazione contributiva che potranno sfruttare anche nel 2023 e per molte misure. Le donne che hanno avuto figli possono godere di una dote contributiva extra in base ai figli avuti. Tradotto in termini pratici, anziché raggiungere le soglie previste per una determinata pensione, molte lavoratrici possono godere di uno sconto. Che per alcune misure si materializza anche in un pensionamento anticipato.
Quali vantaggi per le lavoratrici madri
Il fatto che molti non sfruttano la grande possibilità di pensione anticipata dimostra che le maggiorazioni contributive sono un argomento poco noto. Ed è un peccato non sfruttare tutto ciò. Sarebbe come non sfruttare uno sconto sulle bollette energetiche finendo con lo spendere di più. Una lavoratrice può godere di 4 mesi di sconto per ogni figlio avuto fino ad un massimo di 12 mesi per tre o più figli. Deve però produrre domanda all’INPS.
La possibilità riguarda le lavoratrici che rientrano nel sistema contributivo. In pratica, chi ha iniziato a lavorare dopo il 31 dicembre 1995. Gli effetti di questa maggiorazione sono tangibili se si guarda ai requisiti previsti da varie misure. Per esempio, bastano 19 anni di carriera per la pensione anticipata contributiva a 64 anni. E ne bastano 19 anche per la pensione di vecchiaia ordinaria a 67 anni. Oppure, senza limiti di età si può uscire completando 40 anni e 10 mesi di contributi.