L’infiammazione può essere una condizione positiva o negativa a seconda dei punti di vista.
Da una parte aiuta l’organismo a proteggersi, in caso di ferita o malattia. Basti pensare alla febbre, che ha la funzione di difendere il corpo dall’insediamento di virus o batteri. Se non è un fatto occasionale ma una condizione cronica e prolungata del tempo, l’infiammazione dipende da patologie degenerative, come il diabete, i problemi cardiovascolari e l’obesità. L’alimentazione, va a influenzare direttamente lo stato infiammatorio dell’organismo. Per questo motivo esistono regimi alimentari concepiti per risolvere patologie complesse, che riguardano la salute degli organi vitali.
Oltre a capire di cosa bisogna nutrirsi, è fondamentale anche sapere cosa è necessario limitare per prevenire l’insorgenza di certe problematiche. Infatti molti non sanno che tra questi 6 alimenti infiammatori, alcuni potrebbero rappresentare un rischio a livello sistemico. Cosa vuol dire sistemico? Con questo termine si intende un processo, come la proliferazione di un fungo o il dilagare di un’infiammazione, che colpisce gradualmente l’intero organismo.
È importante ricordare come i meccanismi del corpo siano legati a doppio filo. È facile scatenare un antipatico effetto domino, partendo da un piccolo disturbo che sembrava un’inezia. Quando un’infiammazione perdura, le sue conseguenze possono essere perniciose. Infatti è lo stesso organismo che si ribella allo stato infiammatorio, producendo alterazioni nocive. Anzitutto, va considerato un errore molto comune e cioè il consumo eccessivo di alcol. Una quantità moderata di alcol è benefica, in particolare il vino rosso, con il suo contenuto di resveratrolo.
Molti non sanno che tra questi 6 alimenti infiammatori per intestino pelle e muscoli ce n’è uno davvero insospettabile
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Ma se questa quantità sfora i due bicchieri al giorno, possono nascere dei problemi. Infatti, dopo questa soglia, l’indice di infiammazione corporea aumenta in modo esponenziale in base ai quantitativi di alcolici assunti. Gli effetti di questa intossicazione si rilevano sia a livello neurologico che ai danni di fegato, muscoli, intestino, reni, milza e pelle.
Dopo l’alcol c’è il banale zucchero bianco, di cui si abusa anche nella produzione di cibi precotti e junk food. In dosi eccessive esso è causa dell’aumento di acido urico e di infiammazioni a carico dell’intestino, come il morbo di Chron e la colite ulcerosa. Anche i carboidrati raffinati e depauperati dalle fibre sono da limitare, per motivi analoghi allo zucchero. Gli altri alimenti infiammatori sono quelli composti da grassi trans-artificiali, che sono tra i più malsani in circolazione.
È il caso, ad esempio, della margarina. Sulle etichette sono identificabili con la dicitura “grassi idrogenati” e sono conservanti per cibi industriali. Tutto ciò che li contiene andrebbe evitato. È sconsigliato il consumo abbondante di carne processata, come i salumi, perché potrebbe agevolare lo sviluppo di tumori al colon e al retto. Queste zone del corpo, di fronte a un consumo abituale di salame, prosciutto e salsicce, sperimenta un’infiammazione costante. L’ultimo insospettabile alimento è l’olio vegetale, compreso l’amato olio d’oliva, ma in particolare l’olio di soia. Il rischio in questo caso è dato da un eccesso di Omega 6, infatti la loro assunzione deve essere equilibrata con quella di Omega 3. Altrimenti si crea uno squilibrio a svantaggio del corpo, che per reazione si infiamma.
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