Molti non sanno che questo pesce vale oro per l’organismo e costa davvero pochissimo

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Tra gli alimenti da consumare con una certa frequenza durante la settimana, vi è sicuramente il pesce. Gli specialisti solitamente raccomandano di mangiare pesce almeno due o tre volte a settimana, facendo però delle distinzioni. In genere, infatti, si tende a consigliare una porzione di pesce conservato (come il tonno in scatola) e due porzioni di pesce fresco, o congelato.
Tuttavia, queste sono solo indicazioni generali, che non si possono applicare a tutti. In questo senso, bisognerebbe consultarsi sempre con il proprio medico, o nutrizionista, di fiducia e scegliere ciò che è meglio per noi.

Durante la fase di acquisto, però, la scelta si riduce sempre ai soliti pesci più comuni. Questo è un errore, perché esistono davvero tantissimi esemplari altrettanto nutrienti e con prezzi addirittura più bassi. È il caso, ad esempio, della boga, un pesce di acqua salata molto nutriente, ma che solitamente si snobba a causa di un difetto.

Infatti, molti non sanno che questo pesce vale oro per l’organismo e costa davvero pochissimo

La boga è uno dei pesci cosiddetti “poveri”. Il prezzo a buon mercato, però, non è giustificato da un cattivo sapore o da chissà quale altro motivo. In realtà, è un pesce economico solo perché, dopo qualche giorno di conservazione, le sue interiora tendono ad emanare un cattivo odore.
Per questo motivo, essa si consuma fresca e, soprattutto, cotta nella maniera giusta.

Benefici e controindicazioni

Nonostante questo piccolo difetto, la boga possiede comunque delle caratteristiche nutrizionali di tutto rispetto. Infatti, è una fonte di vitamina A, alleata del sistema immunitario, e di vitamine B, importanti per il metabolismo.
Inoltre, è un pesce ricco di proteine di alta qualità e di sali minerali, tra cui il ferro, il calcio, il fosforo ed il potassio. Specialmente quest’ultimo giocherebbe un ruolo essenziale per la salute cardiovascolare, controllando la frequenza cardiaca e la pressione.
La boga, però, è anche una fonte di colesterolo (25 milligrammi per ogni 100 grammi di pesce crudo), quindi andrebbe consumata con moderazione.

Come si cucina la boga nelle varie regioni italiane

Quindi, molti non sanno che questo pesce vale oro per l’organismo e costa davvero pochissimo.
Nel nostro Paese la boga si consuma soprattutto in Sicilia, dove viene chiamata “opa” o “vopa”. In questa regione solitamente si cuoce al vino bianco ed abbinata all’uva sultanina.
Oppure, una volta passata nella farina bianca, può essere fritta ed accompagnata con delle cipolle caramellate. In Calabria, invece, troviamo le cosiddette “vope scattiate”, sempre fritte in padella e poi condite con peperoncino piccante e dolce.

In altre regioni come la Sardegna, la boga viene gratinata al forno con cipolla, pinoli, farina, olio e burro. Andando verso il Nord Italia, invece, troviamo la “boga in carpione” in Liguria. In questa ricetta, il pesce, una volta fritto, si insaporisce con aceto, aglio, alloro, rosmarino e salvia, e si lascia riposare per qualche ora. Infine, nell’Emilia Romagna è possibile incontrare la boga in qualche brodetto, oppure nei risotti con lo zafferano.

Approfondimento

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