Non occorre necessariamente spendere una fortuna in materie prime quando l’obiettivo è di preparare cibi gustosi e fantasiosi. Esistono veramente tanti alimenti che non hanno costi elevati, eppure consentono di realizzare piatti straordinariamente saporiti. In questa categoria entra la saraghina, un pesce tipico del Mar Adriatico, anche conosciuto con il nome di “papalina”. Sfortunatamente davvero in molti lo considerano un pesce povero ma vale oro in cucina se preparato così a regola d’arte. Ecco una selezione delle migliori ricette che hanno proprio la saraghina come protagonista. Ed ecco anche quali sono le migliori tecniche per sfilettare ed eliminare le spine da ogni tipologia di pesce con estrema semplicità.
Come cucinare la saraghina in antipasti, primi e secondi piatti da chef
Il nostro consiglio è di acquistarla principalmente nei mesi primaverili perché questo è il periodo in cui questa tipologia di pesce abbonda in mare. Bisogna tenere a mente che la saraghina è molto simile alla sarda, però ha le squame leggermente più sottili. Inoltre la saraghina ne possiede un numero maggiore all’altezza del ventre rispetto alle sarde.
Le migliori ricette con cui prepararla sono le preparazioni base delle sarde, tra cui la marinatura o la colatura. Quindi ecco una possibile marinatura a base di un particolarissimo ingrediente grazie a cui bastano solo poche gocce per condire straordinariamente piatti di pesce.
La saraghina è poi buonissima se preparata al forno gratinata oppure in padella alla marinara, ossia con pomodoro e origano.
Perché in molti lo considerano un pesce povero ma vale oro in cucina se preparato così
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Questo pesce è una fortuna perché il suo costo è davvero irrisorio se paragonato alla varietà di ricette e all’incredibile gusto.
Altra ricetta interessante è la “saraghina a scotadeti”, tipica delle Marche. Essa consiste in una panatura con cui ricoprire il pesce e in una lenta cottura alla brace. Il nome deriva dalla particolarità che impone di consumare questa ricetta con le mani.
Ma la saraghina è ottima anche nella piada con radicchio e cipolla o come involtino con melanzane e peperoni. La piada romagnola sposa perfettamente questo pesce ed è perfetta da gustare con un buon bicchiere di vino.
In questo caso suggeriamo di passarla nella farina di semola e di cuocerla sulla piastra senza l’aggiunta di altri oli o grassi. Gustare, quindi, ben calde nella piadina.
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