Un errore in due step è quello che comunemente commettono milioni di contribuenti quando presentano la dichiarazione dei redditi. Il modello 730 precompilato potrà essere visionato dal prossimo 23 marzo. Inizia la campagna reddituale 2022, quella che riguarda l’anno di imposta 2021. E dal 31 maggio il contribuente potrà inviare la dichiarazione dei redditi. Me deve prestare attenzione a tante cose. Ai dati delle spese detraibili, alle certificazioni uniche dei propri redditi, alle ritenute IRPEF. Una serie di dati che attirano inevitabilmente l’attenzione del contribuente. Ma ci sono altre particolarità che andrebbero controllate meglio, perché sembrano superficiali e invece determinano errori che possono costare caro.
Molti lo commettono ed è l’errore da non fare nel modello 730 perché può costare anche 740 euro da restituire all’Agenzia delle Entrate
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La dichiarazione dei redditi ha un meccanismo che sulla carta è abbastanza semplice. Il contribuente deve inserire i redditi che ha prodotto nel 2021, in modo tale da calcolare l’imposta dovuta. Lo stesso contribuente deve inserire le detrazioni spettanti, sia quelle fisse che quelle variabili in base alle spese sostenute e detraibili come previsto dal TUIR. Il contribuente verserà l’imposta fuoriuscita dalla dichiarazione, al netto delle detrazioni fruite. E se il saldo presenta un segno meno, lo stesso contribuente andrà a rimborso. L’attenzione sulle detrazioni è un fattore determinante. Ma non solo sulle spese da scaricare. Infatti molti soggetti dichiaranti nel 730, commettono un errore con le detrazioni per il coniuge a cario o per i figli a carico. Ma può essere un errore che parte da lontano, cioè dalla dichiarazione dei carichi di famiglia al datore di lavoro.
Occhio a quando un familiare è a carico fiscalmente
I familiari a carico devono essere inseriti nel modello 730 nella parte del frontespizio. Ma a differenza di quanto si crede è un passaggio subdolo che può creare problemi. Molti lo commettono ed è l’errore da evitare. Quale? Presto detto. Il contribuente deve barrare la casella relativa al coniuge, quella relativa ai figli o agli altri familiari a carico e inserire il numero dei mesi in cui questi familiari sono stati a carico nel 2021 (12 per l’intero anno). Per i figli e gli altri familiari il contribuente deve inserire la percentuale di carico, che può essere il 100% se non ci sono altri soggetti che sfruttano le detrazioni. Capita spesso per i figli che i due coniugi si dividano al 50% a testa la detrazione spettante. L’errore che può costare caro è l’inserimento del coniuge a carico fiscalmente ma che nel 2021 ha avuto redditi tali da non poter essere considerato tale. Il coniuge che da solo ha un reddito 2021 pari o superiore a 2.840,51 euro, non è a carico fiscalmente.
Inserirlo nel modello 730 per 12 mesi a carico, può far godere di detrazioni che poi andranno restituite con i controlli documentali del Fisco. Molti lo commettono ed è l’errore che può venire da lontano, magari dal datore di lavoro che ha applicato detrazioni non spettanti su richiesta del lavoratore. Stesso limite per i figli e gli altri familiari a carico. Solo per i figli fino a 24 anni di età non ancora compiuti, il limite passa da 2.841,51 a 4.000 euro. La detrazione varia in base al reddito. Per esempio, fino ad 8.000 euro di reddito il coniuge a carico toglie 740 euro dall’IRPEF dovuta. E saranno proprio 740 euro di detrazione ciò che il contribuente restituirà nel caso in cui il coniuge non era effettivamente a carico.
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