Uno dei molluschi più nutrienti e versatili in cucina è sicuramente il polpo. Quest’ultimo, infatti, oltre ad essere un ingrediente importante di tantissime ricette, apporta numerosi benefici per la salute.
Ad esempio, il polpo è una fonte di vitamine, tra cui la vitamina A, quella B12 e quella C, che ha proprietà antiossidanti. Ed inoltre contiene molti sali minerali, tra cui fosforo, calcio, potassio e selenio.
Tuttavia, bisogna fare molta attenzione soprattutto a due aspetti: la fase di acquisto e la preparazione del polpo. In questo articolo, vedremo come risolvere gli errori più comuni che si commettono con questo mollusco.
Molti li trascurano ma sono questi i 5 banalissimi errori che rendono il polpo gommoso o troppo duro
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Per cuocere un polpo a regola d’arte, il primo aspetto da considerare è la qualità del mollusco stesso. Di fronte al bancone del pesce, infatti, è fondamentale innanzitutto saper distinguere il polpo dagli altri molluschi. Le diverse varietà, infatti, sono esteticamente molto simili tra loro e può essere complicato a volte distinguerle.
Un trucchetto semplice, però, per riconoscere un polpo verace, che è il migliore per qualità, è contare le sue ventose. Se queste sono disposte su due file simmetriche su ogni tentacolo, vuol dire che è quello giusto.
Se sui tentacoli notiamo solo una ventosa, vuol dire che potremmo esser di fronte ad un moscardino.
Anche quest’ultimo, comunque, è un mollusco da non snobbare perché è povero di calorie e ricco di vitamine.
Fasi preliminari della cottura
Archiviato l’aspetto qualità, passiamo alle fasi che precedono la cottura del polpo. Un fattore da considerare è che se il mollusco è fresco, appena pescato, bisogna lasciarlo in freezer almeno per 24 ore. Congelandolo, infatti, l’acqua all’interno del polpo si gonfierà e romperà le fibre della carne, rendendola molto più morbida. Questo è l’unico modo per intenerirlo a casa. Evitiamo, dunque, di sbatterlo in giro perché si sprecherebbero soltanto tempo ed energie.
Un altro errore che molti spesso commettono è quello di eliminare la pelle del polpo, e addirittura le ventose. Durante la pulizia, infatti, bisognerebbe evitare di effettuare questi passaggi perché rischieremmo di non cuocerlo in maniera uniforme ed omogenea. Se proprio dovesse dar fastidio, possiamo eliminare la pelle appena dopo la cottura.
Come gestire al meglio la cottura
Arriviamo ora alla parte centrale del problema: la cottura. In questa fase sono molti gli errori che spesso rendono il polpo gommoso o troppo duro.
È importante non stracuocere il polpo. Infatti, tempi di cottura che superano i 40 minuti in genere tendono a farlo diventare troppo duro.
Ciò che bisogna fare, invece, è inserire il polpo in acqua fredda e cuocerlo fino a 20 minuti dopo il bollore. Trascorso il tempo necessario, spegniamo il fuoco, copriamo la padella con il coperchio e lasciamo riposare finché non sarà freddo. Quindi, molti li trascurano ma sono questi i 5 banalissimi errori che rendono il polpo gommoso o troppo duro.