Si tratta ancora di un cambiamento derivante dall’emergenza sanitaria. Difatti, molti lavoratori rischiano il taglio della metà dello stipendio per questa novità che in pochi sanno. Si tratta di un nuovo provvedimento INPS.
Tutti sanno dell’introduzione del Green Pass e delle norme che regolano l’accesso a bar, ristoranti e spettacoli e altri luoghi al chiuso. Ma pochi sanno che c’è una grossa novità per la quarantena. Finora, la quarantena obbligatoria per contatto con un positivo al Covid era equiparata ad una malattia di breve durata. Per questo l’INPS riconosceva il medesimo trattamento previsto per la malattia breve. Quindi, il lavoratore percepiva il 100% dello stipendio.
Cosa cambia per lo stipendio in quarantena
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I lavoratori potrebbero percepire uno stipendio ridotto, addirittura del 50%, per il periodo che trascorrono in quarantena. Il Presidente INPS ha dichiarato che il Governo non ha prorogato lo stanziamento di fondi per coprire l’erogazione integrale dello stipendio a chi si trova in quarantena. Detta così sembrerebbe che la situazione sia stata involontaria e quindi il Governo potrebbe rimediare semplicemente finanziando la misura. Ma quello che ci interessa ora sono le conseguenze attuali per i lavoratori.
Molti lavoratori rischiano il taglio della metà dello stipendio per questa novità che in pochi sanno
I lavoratori che rischiano il taglio dello stipendio appartengono ad alcune specifiche categorie. Si tratta, infatti, di dipendenti del settore privato tranne quelli iscritti alla gestione separata INPS. Vi rientrano professionisti e collaboratori periodici od occasionali. Per i giorni di permanenza a casa in quarantena, il taglio riguarderà sia lo stipendio che i contributi previdenziali. Il peso economico potrebbe essere alto perché la quarantena può tenere lontani dal lavoro anche per 14 giorni consecutivi.
È bene chiedere la collaborazione del datore di lavoro
Per evitare questa incresciosa situazione il lavoratore può chiedere appoggio al proprio datore. I Consulenti di ProiezionidiBorsa non intendono suggerire di chiedere al datore di corrispondere di tasca propria la somma mancante per integrare lo stipendio. Sarebbe una richiesta probabilmente insensata perché il datore saprebbe benissimo di non poter più scalare o ricevere quel denaro compensandolo con debiti INPS.
La collaborazione possibile
Un’altra richiesta potrebbe, invece, essere accolta. Ed è quella di consentire a quel lavoratore lo smart working. In questo modo il periodo di quarantena non sarebbe un periodo di mancato lavoro. Sarebbe, invece, un vero e proprio lavoro a distanza. Lo stipendio ed i contributi rimarrebbero integri, con reciproca soddisfazione di datore e lavoratore.
Lo smart working è incentivato
La soluzione non presenta particolari difficoltà dato che lo smart working è addirittura incentivato dopo la pandemia. Lo dimostra il fatto che le aziende sono disposte a pagare questi benefit al lavoratore pur di prolungare lo smart working che a loro costa meno.
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