Nonostante il rincaro dei prezzi, le varie crisi e tutti i bastoni tra le ruote, gli italiani sarebbero ancora dei grandissimi consumatori di pizza. Difficile calcolare abbastanza precisamente quanta ne mangiamo, visto che molti di noi la fanno anche a casa. Ma, cercando di sommare tutti i dati del settore vendite, unendo i comparti come tali, sembrerebbe che gli italiani divorino quasi 5 milioni di pizze al giorno. Considerando tutti i formati, i tagli, al metro e tonde, tradizionali e particolari. Pizza che subirebbe un leggero calo proprio in queste settimane di caldo eccessivo, ma neanche poi tanto. Visto che gli italiani sarebbero comunque propensi a mangiarla, magari scegliendo degli ingredienti maggiormente digeribili e più stagionali. Proprio pensando di fare una pizza in casa, ecco il suggerimento odierno della nostra Redazione, andando a vedere perché molti italiani starebbero utilizzando questo tipo di lievitazione.
Quali sono i tempi corretti per la lievitazione di un impasto per pizza
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Spesso, proprio nella qualità della lievitazione, possiamo sentire la differenza da una pizzeria all’altra. Generalmente un impasto della pizza avrebbe bisogno di lievitare il tempo di una partita di calcio. Quindi, circa 90 minuti, a cui però dovremmo aggiungere anche un paio d’ore di riposo per fare una pizza di estrema qualità. Non ascoltiamo i falsi consigli di coloro che ci dicono di fare una pizza in tempi veloci, perché questo alimento ha bisogno di tutto il suo tempo necessario. E, a proposito, le nostre nonne, per cercare di velocizzare il processo di lievitazione, mettevano l’impasto a lievitare nel forno spento, dopo averlo appena acceso. Escamotage che potrebbe andare bene nel caso in cui ci trovassimo ad avere degli ospiti imprevisti e dovessimo velocizzare i tempi di produzione. Altro consiglio della nonna come quello per delle torte eccezionali.
Molti italiani stanno provando questa lievitazione alternativa per una pizza speciale e leggera come al ristorante
Tecnicamente gli esperti la chiamano “lunga lievitazione in frigorifero” e questa tecnica servirebbe proprio nelle settimane più calde e afose dell’anno. A causa dell’eccessiva umidità e di una temperatura ambientale troppo alta, la lievitazione tradizionale potrebbe subire dei contraccolpi. In sostanza, con questo grande caldo, la qualità della pizza, soprattutto quella fatta in casa in maniera artigianale, potrebbe scendere di qualità.
La giusta temperatura
Questo, perché molto semplicemente il lievito andrebbe a peggiorare la sua azione di fermentazione, deteriorando la produzione dell’anidride carbonica. Consideriamo che secondo gli esperti, la temperatura ideale della lievitazione sarebbe tra i 25 e i 26°, con punte massime di 30. Ecco, perché con 35° o addirittura 40° di temperatura, anche la nostra pizza casalinga farebbe davvero fatica. Molti italiani stanno provando questa lievitazione alternativa per una pizza speciale e leggera proprio in queste giornate caldissime per fare una pizza di qualità.
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