La pasta non si è sempre cucinata come facciamo noi oggi. Anticamente i piatti erano più semplici ma i sapori più genuini. Possiamo anche noi far rivivere le antiche tradizioni di cucina, perché molti ignorano l’antica pastasciutta dei poveri semplice e veloce ma buona da morire.
Tradizioni antiche
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Gli spaghetti e il pomodoro sono insieme solo da un paio di secoli. Il pomodoro si diffuse proprio a Napoli agli inizi del 1600, dove nacque la prima salsa in Italia. I napoletani l’avevano appresa dagli spagnoli, che avevano introdotto il pomodoro dalle lontane Americhe.
Per preparare questa salsa scottavano dapprima i pomodori, per ammorbidire la buccia che all’epoca era un po’ dura. Tolta la buccia si tagliavano i pomodori a pezzetti. Si mettevano a cuocere con cipolla e timo, conditi con olio, sale e aceto. Questa prima salsa, si diffuse poi in tutta la Penisola. Il pomodoro comunque incontrò la pasta solo verso la fine del 1700. Da lì in poi la pastasciutta diventa popolarissima per giungere fino a noi.
Ma dove si cucinava la pastasciutta? Intorno al 1920, si diffondevano le prime cucine inglesi a gas e a più fornelli. Tuttavia non tutti l’avevano e molti adoperavano il forno a legna di casa, quelli comuni di paese, le cucine a legna oppure si sfruttava la fiamma del camino. Ma come si faceva la pasta?
Molti ignorano l’antica pastasciutta dei poveri semplice e veloce ma buona da morire
A quell’epoca per preparare la pasta utilizzavano la farina di grano tenero e per le tagliatelle aggiungevano le uova. Se invece erano cavatelli, fusilli e simili, allora solo farina e acqua calda che rendeva più dura la pasta, con un po’ di sale. La pasta secca di grano duro era ritenuta di scarsa qualità.
La pasta fatta in casa richiedeva solo pochi minuti di cottura, per cui si cuoceva direttamente nel sugo. Se il piatto era a base di verdure, si cuocevano prima e poi si aggiungeva anche la pasta. In genere nelle famiglie umili si cuocevano insieme pasta e sugo.
Mettere tutto insieme
Ecco come si cucinava quando si aveva un solo fuoco a disposizione. Si preparava un buon soffritto di cipolla in un tegame alto, aggiungendovi i pomodori con le erbe di gradimento. Quando il pomodoro era a buon punto di cottura, si aggiungeva l’acqua giusta e si versava la pasta. L’acqua veniva assorbita dalla pasta lentamente, che arrivava a cottura insieme al pomodoro.
Durante la cottura il pomodoro riceveva gli amidi rilasciati dalla pasta e il gusto si arricchiva, diventando più cremoso. Con la pasta di grano duro è necessario aggiungere più acqua, e per di più già calda, per completare la cottura. Anche il sale va regolato bene quando si aggiunge dell’acqua.
Questo antico e semplice procedimento, ci potrebbe regalare dei sapori fantastici e ci farà anche risparmiare gas.
Anche la ricetta con un formaggio nato secoli fa, ci fa tornare indietro nel tempo, con gli spaghetti al gorgonzola, una vera bomba di gusto.