Molti ignorano che una scatoletta di tonno nasconde questo pericolo per la salute

tonno

Una scatoletta di tonno è la soluzione ideale quando non si ha davvero tempo per preparare un pranzo o una cena. Si apre, si scola e si versa nel piatto, magari in compagnia di un contorno frugale. La maggior parte di noi crede anche sia un pasto assolutamente salutare, ricco di proteine e di omega 3.

Ma molti non sanno che il tonno in scatola, stando a recenti ricerche portate avanti dal National Resource Defence Council, contiene preoccupanti livelli di mercuri, che rende consigliabile ridurne il consumo. Se è vero che il mercurio è contenuto in tutti i pesci, in alcuni la percentuale è tanto bassa da essere trascurabile. Il tonno, invece, può essere particolarmente ricco di questa sostanza tossica, se ingerita in grandi quantità.

Molti ignorano che una scatoletta di tonno nasconde questo pericolo per la salute

Proprio per questo motivo, gli esperti consigliano di non mangiare mai più di due volte a settimana il pesce che ne contiene molto, come il tonno.

Alcuni soggetti sono più a rischio di altri. Tra questi ci sono le donne incinta. Studi affermano che assumere troppo mercurio durante la gestazione può compromettere la normale formazione cerebrale del feto. Anche per i bambini piccoli, un’esagerata quantità di mercurio può portare all’insorgere di problematiche a livello cognitivo. Per questo motivo, la Food and Drug Administration ha consigliato alle donne in gravidanza o in allattamento di non mangiare più di 340 grammi di tonno a settimana.

Problemi di fertilità legati all’assunzione di mercurio 

Un altro studio ha recentemente dimostrato che il mercurio ha effetti dannosi per la fertilità sia maschile che femminile. Un alto tasso di mercurio nel sangue può ridurre le facoltà riproduttive, andando ad alterare le cellule Leydig e il ciclo mestruale.

Questo non significa che dobbiamo evitare il tonno in scatola come fosse veleno, ma semplicemente che è bene ridurne il consumo, anche se è il pasto più comodo che c’è.

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