Seppure per il rotto della cuffia, le quotazioni del petrolio si sono mantenute sopra i livelli che separano il rialzo dal ribasso. Purtroppo, molte sono le variabili che influenzano il prezzo del petrolio in questo momento e non tutte nella stessa direzione. Ci troviamo, quindi, in una situazione molto instabile che potrebbe portare a repentini cambi di direzione.
Che l’embargo sul petrolio russo abbia causato un aumento dei prezzi è un fatto, anche se si è trattato di un’accelerazione in un trend rialzista già in atto. Recentemente, però, si sono aggiunti altri fattori come il lockdown in Cina e le trattative con l’Iran per un accordo sul nucleare.
Il lockdown in Cina in altre situazioni avrebbe avuto un impatto negativo sul prezzo del petrolio, il fatto, però, che gli acquisti continuano approfittando, probabilmente, dei bassi prezzi offerti dalla Russia, vanifica l’effetto.
C’è, poi, la questione Iran. Si allontanano le prospettive di raggiungere un accordo nucleare con l’Iran e di eliminare le sanzioni statunitensi sul settore energetico iraniano. Settimana scorsa, infatti, hanno iniziato a rimuovere sostanzialmente tutte le apparecchiature di monitoraggio dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica installate nell’ambito dell’accordo. Certamente non un segnale che favorisce il dialogo.
Ecco, quindi, che l’incertezza domina e bisogna essere pronti a monitorare con attenzione i livelli chiave.
Molte sono le variabili che influenzano il prezzo del petrolio e che al momento spingono in direzioni diverse: le indicazioni dell’analisi grafica
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Il petrolio (prezzo in tempo reale) ha chiuso la seduta del 10 giugno a quota 120,67 dollari, in ribasso dello 0,69% rispetto alla seduta precedente. La settimana si è chiusa con un rialzo del 1,51% rispetto alla chiusura settimanale precedente.
Time frame giornaliero
La tendenza in corso è rialzista e ha raggiunto l’obiettivo più probabile in area 120,6 dollari (I obiettivo di prezzo). Il futuro di breve del petrolio, quindi, dipenderà da cosa accadrà in prossimità di questo livello.
Al rialzo un chiaro segnale rialzista si concretizzerebbe con una chiusura giornaliera superiore a 127,23 dollari. In questo caso ci potrebbe essere spazio per un rialzo fino in area 138 dollari. La massima estensione rialzista, invece, si potrebbe andare a collocare in area 155 dollari.
Un chiaro segnale ribassista, invece, si avrebbe con una chiusura giornaliera inferiore a 109,87 dollari. In questo caso si potrebbe assistere a un ribasso almeno fino in area 90 dollari.
Time frame settimanale
Il primo ostacolo sul percorso rialzista di cui si parlava nel precedente report è stato rotto al rialzo. A questo punto lo scenario più probabile è quello che potrebbe portare le quotazioni in area 161 dollari.
Ovviamente una chiusura settimanale inferiore a 118,93 dollari potrebbe portare a un’inversione ribassista di medio termine.