Le realtà lavorative spesso non si configurano come degli ambienti propriamente sani ed accoglienti. Tuttavia, se pensiamo al fatto che trascorriamo almeno un terzo della nostra giornata al lavoro, a contatto con colleghi e capi, ci rendiamo conto di quanto il clima lavorativo sia fondamentale per il migliore rendimento, un aumento della concentrazione e lo sviluppo di rapporti collaborativi che come ultimo risultato hanno dei benefit aziendali. Sfortunatamente, non sempre ci troviamo di fronte a situazioni idilliache ed è per questo che è necessario saper riconoscere ed intervenire quando si presentano fenomeni di mobbing sul lavoro.
Che cos’è il mobbing?
Generalmente si fa riferimento al termine mobbing per indicare quella serie di comportamenti e atteggiamenti persecutori che tendono ad emarginare un soggetto dal gruppo sociale di appartenenza, tramite violenza psichica protratta nel tempo e in grado di causare seri danni alla vittima. Solitamente ci si riferisce al mobbing come “terrore psicologico sul posto di lavoro” che viene esercitato da parte di colleghi o superiori. In un ambiente simile risulta pressoché impossibile, per è vittima di tali violenze, continuare a svolgere serenamente la propria attività. Il mobbing rientra a pieno titolo nelle forme di violenza psicologica che un soggetto subisce tanto da arrivare a sentirsi perseguitato dai responsabili di tale violenza.
Cause del mobbing sul lavoro e strumenti per riconoscerlo
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Le dinamiche di potere e di rivalsa, ancora oggi, dominano numerosi ambienti lavorativi. Si compete per raggiungere determinati obiettivi o semplicemente si prende di mira una persona perché percepita come più debole o sensibile. Il mobber (autore del mobbing) è probabilmente una persona altrettanto insicura che cela dietro un atteggiamento aggressivo e punitivo un forte senso di inadeguatezza e frustrazione. È importante dire che parliamo di mobbing non quando avvengono fatti isolati di violenza psicologica o particolari litigi sul luogo di lavoro. Parliamo di mobbing quando le azioni di maltrattamento e di vessazione sono perpetrate nel tempo a scapito di una o più vittime prescelte.
È importante non assumere un atteggiamento omertoso di fronte a queste violenze gratuite ed insensate che si ripetono sul luogo di lavoro. Riconosciamo fenomeni di mobbing quando persistono queste situazioni: le azioni si ripetono per lungo tempo; le azioni violente si ripetono in maniera sistematica e continuata; le azioni hanno uno scopo e sono intenzionali.
Come difendersi dal mobbing sul lavoro
Difendersi dal mobbing sul lavoro è necessario per tutelare la propria sicurezza lavorativa e la propria integrità. Il primo passo da fare è quello di sciogliere i nodi della paura e delle possibili conseguenze e denunciare tale fenomeno. L’art. 32 della nostra Costituzione riconosce e tutela la salute come un diritto fondamentale per l’uomo. Nell’art. 2043 del Codice Civile è ribadito, invece, l’obbligo di risarcimento in capo a chiunque cagioni ad altri un danno ingiusto con qualunque fatto doloso o colposo.
Anche l’imprenditore è responsabile della sicurezza sul lavoro come recita l’art. 2087 che gli impone di adottare tutte le misure idonee a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale di lavoratori. Ognuno merita ed ha pieno diritto di lavorare in un ambiente sano ed accogliente. Ciò per salvaguardare anzitutto la propria salute e, solo secondariamente, il buon rendimento aziendale.
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