Migliaia di migranti a Lampedusa, al via l’esodo africano tra fame e timori ecco la spina nel fianco per l’Italia

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Ci dà noia ripeterlo ma è nei fatti. Vista l’anemia turistica dei due anni di restrizioni, avremmo preferito sentir parlare della Spiaggia dei Conigli quale meta presa d’assalto dai turisti. Invece no. Ancora una volta ciò che era nelle previsioni si verifica ancora prima di quanto potessimo immaginare. E se ne parla ancora poco per non sfinire ulteriormente l’umore degli italiani.

Che già mal sopportano il perdurare del conflitto perché hanno meno soldi in tasca. O meglio magari dispongono dello stesso reddito che però ha un valore d’acquisto differente. E l’arrivo sui barconi di fortuna nel Mediterraneo non fa altro che irritare ulteriormente. Non per mancanza di solidarietà ma perché percepiamo il fenomeno come un ulteriore minaccia destabilizzante per il sistema economico italiano. Perché nei fatti, è l’Italia a sorbirsi il grosso del malloppo. Non fosse altro per un fatto geografico. Così in un batter di ciglio ci troviamo dal proclama di nuove «opportunità» per il Mezzogiorno alla gestione degli arrivi in massa. E sono passati solo tre giorni dal Forum «Verso Sud» di Sorrento.

I numeri

Le testate giornalistiche locali negli ultimi giorni stanno riportando la conta degli arrivi. Una storia che si ripete. L’avvistamento al largo, il soccorso, l’approdo a Lampedusa e poi la gestione. In quel di Agrigento si dà notizia di «sbarchi senza sosta». Solo nella giornata del 16 maggio, le cronache locali rendono conto di arrivi provenienti da Bangladesh, Pakistan, Marocco e Tunisia. «Un migliaio» gli arrivi in circa 48 ore. Confrontiamo le notizie locali con i dati del Viminale.

Il Cruscotto statistico giornaliero rende conto di 15.876 arrivi nella sola giornata di ieri. Il grafico realizzato in base ai dati del Dipartimento della Pubblica Sicurezza è molto chiaro. Gli sbarchi rispetto al 2021 sono in aumento smisurato. Peschiamo a caso il confronto sulla giornata del 15 maggio. Nel 2021 in tale giorno abbiamo 0 arrivi, quest’anno 886. Questo basta per avere un’idea del fatto che ormai ci sono migliaia di migranti a Lampedusa. E subito dopo è tutta l’Italia ad essere parte in causa.

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Diciamo pure che con l’arrivo della bella stagione, una certa ripresa dei flussi migratori è anche fisiologica. Tuttavia, non possiamo non considerare nuovi fattori scatenanti che si aggiungono a quelli preesistenti.

Se nel passato a spingere cittadini africani fuori dal Continente erano per lo più motivi legati alla ricerca di una migliore qualità di vita, oggi per molti la faccenda cambia. E si presenta nuova perché se è a rischio persino un tozzo di pane (quindi grano e cereali) obiettivamente si mette male. Nel frattempo che i Paesi e le istituzioni decidono dietro l’allarme della Fao sull’imminente rischio di una crisi alimentare, molti prendono sacca e bisaccia. E sono spese per l’Italia e per l’Europa. La guerra in Ucraina è anche tutto questo.

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