Quando i valori glicemici sono al di sopra della norma aumenta la probabilità di sviluppare malattie diabetiche. E si tende subito a puntare il dito contro un eccessivo consumo di zuccheri che di sicuro contribuisce all’innalzamento dei livelli di glucosio. Ciò perché vi sono tantissimi alimenti in cui sono già naturalmente presenti zuccheri come ad esempio frutta e latte.
A questi ovviamente non si dovrebbero aggiungere dolciumi, biscotti, snack, bevande zuccherate e frizzanti ecc. E sebbene i carboidrati siano responsabili di un rapido aumento della concentrazione dello zucchero nel sangue non devono essere banditi. A tal proposito conviene sottolineare quanti grammi di pane al giorno si possono mangiare con glicemia alta e diabete. Perché non è tanto la quantità a determinare picchi glicemici quanto la qualità di alcuni carboidrati. Infatti sarebbe preferibile consumare quelli a lento rilascio come riso integrale e cereali per assicurarsi un buon apporto energetico mantenendo stabili i livelli glicemici.
Del resto mica è solo colpa dei carboidrati se decollano colesterolo e glicemia ma di questi comunissimi cibi. Si tratta per lo più di prodotti alimentari che spesso finiscono nel nostro carrello della spesa al posto di altri più salutari. Quando invece basterebbe davvero qualche lieve modifica alle proprie abitudini quotidiane a regalare una condizione di salute nettamente migliore. Ad esempio ecco di quanto scende la glicemia con pochi milligrammi di questo integratore naturale in breve tempo. E similmente si potrebbe tentare di ridurre l’ipercolesterolemia con l’azione combinata di esercizio fisico e di un piano alimentare bilanciato.
Mica è solo colpa dei carboidrati se decollano colesterolo e glicemia ma anche di questi comunissimi cibi
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Quando anche questi tentativi dovessero fallire purtroppo diventa necessario intervenire con un trattamento farmacologico. E sono gli stessi esperti a suggerire a che età e con quali valori di colesterolo cattivo bisogna assumere statine o farmaci ipolipemizzanti. Un consumo frequente di acidi grassi saturi determina alterazioni e disfunzioni delle cellule pancreatiche che producono insulina. Pertanto i soggetti che assumono grassi in quantità eccessive sono più esposti al rischio di diabete di tipo 2.
Secondo un recente documento della Società italiana di diabetologia sono proprio tali grassi ad aumentare l’esposizione a ipercolesterolemia e ipergliceridemia. Per evitare di accumulare depositi di grasso bisognerebbe limitare al massimo alcuni particolari alimenti. Primi fra tutti burro, oli di palma e di cocco, carni rosse e processate, prodotti industriali e fritti. Sono proprio questi grassi saturi a far impennare la quantità di colesterolo LDL e i valori della glicemia. Pertanto sarebbe consigliabile monitorare non solo quanti zuccheri di ingeriscono, ma anzitutto la qualità dei grassi.