Metodi per combattere il caldo: alcuni antichissimi sono ancora validi e visibili in queste zone del Mondo

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Ogni stagione dell’anno è caratterizzata da temperature diverse. A volte si possono manifestare fenomeni atmosferici pericolosi come forti temporali e alluvioni. In estate la pioggia è di solito rara, al contrario soffriamo per il caldo. Ci sono dei modi curiosi per rinfrescare gli ambienti che risalgono a epoche remote. Scopriamone alcuni.

Ogni anno il Ministero della Salute ricorda alla popolazione cosa fare quando c’è caldo. Tra i tanti consigli pensiamo all’idratazione sufficiente e all’uso di capi leggeri in cotone. Si dovrebbe anche aumentare il consumo di frutta e verdura.

Spesso utilizziamo ventilatori e condizionatori, con conseguente innalzamento del costo della bolletta. In alternativa, può essere utile abbassare le tapparelle schermando alcune stanze dal sole e permettendo il ricambio d’aria.

Scopriamo dei metodi per combattere il caldo: alcuni antichissimi sono ancora validi

In alcune zone del Mondo potremmo ammirare degli antichi sistemi di raffreddamento. Sembra ad esempio che in Persia già nel Decimo secolo a.C. funzionassero le torri del vento. Queste strutture convogliano l’aria calda interna verso l’esterno, permettendo l’introduzione di quella più fresca. In alcuni edifici si sistemavano anche delle cisterne, utili allo scopo e a fornire acqua fresca. Le torri del vento si possono ancora vedere in mote zone dell’odierno Iran.

Una curiosità riguarda l’abbigliamento. Sembrerebbe da uno studio apparso su Nature nel 1980 che gli abiti larghi, pesanti e scuri dei beduini si comportino come torri del vento. Colore, temperatura e ampiezza, infatti, favorirebbero i movimenti convettivi per allontanare aria calda e attirare quella fresca.

I segreti della Zisa di Palermo

Un altro metodo ingegnoso si può ammirare a Palermo nel castello della Zisa risalente al Dodicesimo secolo. Fuori si trova la peschiera, all’interno una fontana e ai lati due torri del vento. In alcuni ambienti in alto poi venivano appesi teli umidi. La tecnica araba adottata convogliava all’interno e raffreddava la brezza del mare di Palermo. In tal modo si poteva soggiornare tranquillamente alla Zisa nei mesi più afosi.

Palermo ha altri sistemi di raffreddamento da mostrarci. Pensiamo alle cosiddette camere dello Scirocco scavate sotto alcuni palazzi nobiliari. Lasciati grezzi o abbelliti, sono ambienti simili a grotte in cui l’aria veniva rinfrescata per convezione e grazie a volte alla presenza dell’acqua.

Per mantenere le case fresche molti paesi dell’area del Mediterraneo mostrano edifici bassi e dipinti di bianco. Questo colore rifletterebbe i raggi del sole, mantenendo la temperatura stabile e meno calda all’interno. Pensiamo ad esempio alle costruzioni nelle isole greche.

Esempi moderni

Sono quindi tanti i metodi per combattere il caldo: alcuni antichissimi sono ancora validi e copiati da architetti di varie epoche.

Le torri del vento sarebbero state sfruttate per alcuni edifici moderni in Europa e negli Stati Uniti d’America. Qui per esempio le troviamo nello Zion National Park. Per quanto riguarda l’esempio citato della peschiera, in tante costruzioni troviamo specchi d’acqua simili. L’uso è continuato attraverso i secoli con la presenza di fontane o laghetti in ville nobiliari. L’acqua, infatti, evaporando rinfrescherebbe l’ambiente limitrofo. Sembra che questo processo abbia ispirato il progetto della product designer Yael Issacharov. Si tratterebbe di Nave, un sistema di aria condizionata che utilizzerebbe acqua e terracotta.

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