L’investimento in immobili ha da sempre catturato l’attenzione del risparmiatore italiano. Una vita di sacrifici per accumulare risparmi, poi magari si sfrutta qualche piccola eredità e infine con un mini-mutuo sulla somma mancante il sogno sembra alla portata. Ma siamo sicuri che il mercato immobiliare: è davvero un investimento vincente? Se la domanda vale per i decenni passati, specie negli ultimi 3-4 decenni del Millennio scorso, la risposta è assolutamente affermativa. Equivaleva a una sorta di Buono fruttifero postale ma con il “taglio gigante”. In entrambi i casi si comprava qualcosa che a scadenza nel 90% dei casi avrebbe reso tanto. Poi però quei decenni sono andati via, e oggi la situazione è decisamente diversa. Per non dire opposta.
I fattori da considerare
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Chi dispone di grosse somme liquide sul conto spesso è attratto dalla tentazione di acquistare una casa e metterla a rendita. Ma ai tempi nostri siamo sicuri che il mercato immobiliare: è davvero un investimento vincente? Nei capoluoghi di provincia, nelle aree densamente popolate e nei luoghi ad alto appeal turistico, la domanda regge. Quindi la risposta può essere positiva, si pure coi dovuti distinguo da area ad area. E altrove? È innegabile che nei medi-piccoli centri di provincia il mercato è o in stallo o in declino. Alcune importanti considerazioni valgono tuttavia per l’intero mercato delle case. Tra essi citiamo:
Almeno a stretto giro, ma comunque per qualche anno, c’è l’attuale crisi, che inevitabilmente porterà almeno una parte dei potenziali acquirenti a riconsiderare l’appuntamento …con l’appartamento. Un mutuo condiziona il bilancio familiare minimo 10/15 anni, se non anche di più. La fragilità del presente non depone quindi al sostegno della relativa domanda.
Il fisco per quanto altro tempo concederà tregua? L’Italia è ormai data da tutti gli operatori finanziari come un Paese a rapporto deficit/Pil oltre il 150% da qui a brevissimo. Una montagna di debiti che – inevitabilmente – costringerà il legislatore a porre un argine massiccio. Come? Semplice, attraverso il ricorso ala tassazione degli italiani: beni immobili e mobili, come sempre è stato.
I flussi demografici
Dunque il mercato immobiliare: è davvero un investimento vincente? Altri fattori “contro” riguardano i flussi demografici, ed in particolare i seguenti:
Il declino nel novero dei cittadini italiani è un dato incontrovertibile. È vero che il saldo numerico è grosso modo invariato sui 60 milioni di cittadini, ma questi numeri vanno analizzati. Chi proviene dai Paesi dell’Est (si pensi all’esercito delle donne badanti) cerca lavoro e casa all in one. Su tale fronte la quota degli acquisti è sottilissima. Chi invece è giunto dal Mediterraneo compone quella parte della domanda che non dispone di lavoro e reddito sufficienti per l’acquisto.
Ancora, l’età media del popolo italiano è – a dir poco – avanzata. Questo vuol dire che in prospettiva 10-20-30 anni mancheranno schiere di compratori. Tra case che si ereditano, seconde e terze case che abbondano un può ovunque, chi sosterrà la domanda di residenziale? Per carità, si tratta di un mercato che non sparirà mai. Ma che di certo non farà raddoppiare il valore di una casa nel giro di pochi decenni, com’è avvenuto nel passato.