Mercato del lavoro, ecco le professioni che saranno sostituite dall’IA. La rivoluzione è già in atto

Mercato del lavoro, ecco le professioni che saranno sostituite dall'IA. La rivoluzione è già in atto

Il mercato del lavoro europeo è sempre più pronto per l’IA; il commento di Bert Colijn, Chief Economist di ING, e Carsten Brzeski, Global Head of Macro di ING, sull’impatto dell’IA in Europa.

Sono numerose le professioni “in pericolo”, perché – volenti o nolenti – l’IA sta entrando di fatto nel mercato del lavoro. E lo sta facendo a una velocità forse sottovalutata. Da un report prodotto da ING emergono poi dati molto preoccupanti.

Intelligenza Artificiale, a chi verrà “sottratto” il lavoro?

Intelligenza Artificiale, a chi verrà "sottratto" il lavoro?

L’intelligenza artificiale è destinata a diventare un motore di crescita economica fondamentale“. Così si legge nell’abstract dello studio effettuato da Banca ING. Gli esperti proseguono poi nell’analisi, rivelando che, forse inaspettatamente:

L’IA cambierà probabilmente il lavoro dei professionisti a maggior istruzione

Con la bassa crescita e l’invecchiamento della società, l’aumento della produttività è fondamentale per la prosperità economica della zona euro nei prossimi anni. Ed è qui che entra in gioco l’intelligenza artificiale. La produttività è diminuita dell’1,6% dal terzo
trimestre del 2022. Ciò si è verificato in un mercato del lavoro rigido rispetto agli standard storici, dato che la disoccupazione è scesa al minimo storico del 6,1%. E con l’invecchiamento della popolazione, le possibilità di crescita della popolazione attiva sono ridotte. Abbiamo dunque bisogno dell’intelligenza artificiale per rilanciare la crescita della produttività nei prossimi anni.

Quindi, quali posti di lavoro saranno colpiti e in che modo? È a questo che stiamo cercando di rispondere. Ed ecco un punto interessante: la maggior parte dei posti di lavoro creati nell’Eurozona riguarda le professioni più sensibili all’innovazione dell’IA. E sia che le mansioni vengano semplicemente velocizzate, sia che vengano completamente sostituite, entrambi i canali migliorerebbero la crescita della produttività. Naturalmente, molte persone si sentiranno minacciate da ciò e ne subiranno sicuramente gli effetti.

Le professioni a rischio

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Gli sviluppatori di software e i contabili sono solo due esempi che rientrano in questo quadrante, in quanto possono aspettarsi una maggiore concorrenza da parte dell’IA perché molti compiti possono essere automatizzati. Si pensi, ad esempio, alla scrittura di codici e alla redazione di rapporti finanziari. Allo stesso tempo, avvocati e medici potrebbero trarre notevoli vantaggi dall’IA nel loro lavoro, in quanto può accelerare compiti come la stesura della documentazione e la capacità di restare sempre aggiornati. Per il settore legale, si pensi alla velocizzazione dell’analisi dei contratti e della revisione dei documenti; per la professione medica, si pensi all’aiuto nella diagnosi dei pazienti e nella trascrizione dei documenti medici.

  • Forse non sorprende che le persone che svolgono lavori manuali, come nel campo dell’edilizia e dell’ospitalità, siano meno influenzate dall’intelligenza artificiale. In generale, si prevede che la tecnologia emergente cambierà il lavoro di coloro che hanno un livello di istruzione medio e superiore.

L’aumento dei posti di lavoro ad alta complementarità con l’intelligenza artificiale è avvenuto principalmente a scapito di quelli che hanno meno probabilità di essere influenzati dall’intelligenza artificiale, ovvero quelli con un alto grado di lavoro manuale. Questo divario si è aperto soprattutto durante il periodo dei lockdown per il Covid. Si pensi al settore dell’ospitalità, dove camerieri, baristi, addetti alle pulizie e simili hanno subito un forte calo del numero di occupati, di cui non si è ancora completato il recupero. Questo ha portato a un calo strutturale della quota di forza lavoro totale, passata dal 28 al 25% tra il 2015 e oggi.

Allo stesso tempo, notiamo che sta aumentando anche l’occupazione nei lavori a maggior rischio di essere assorbiti dall’IA. Negli ultimi cinque anni, gli impiegati generici e gli sviluppatori di software sono stati tra le prime tre occupazioni che sono aumentate in numero assoluto nell’eurozona. L’aumento costante nel tempo è stato a malapena influenzato dalla pandemia e probabilmente prenderà il posto del gruppo di occupazioni “con scarso impatto dell’IA” in termini di occupazione.

Il report ING conclude con una domanda, la cui risposta sarà più chiara nel prossimo futuro: “quando l’IA sarà abbastanza avanzata così che determinati tipi di occupazione diventino meno rilevanti nel mercato del lavoro totale?