Mercati in movimento: inflazione, banche centrali e i protagonisti della settimana a Piazza Affari

Mercati in movimento: inflazione, banche centrali e i protagonisti della settimana a Piazza Affari

Tra inflazione Usa e Banca Centrale Europea (Bce), i mercati si muovono con cautela. Piazza Affari chiude positiva, spinta da Brunello Cucinelli e Telecom Italia, ma Prysmian soffre. Cosa ci aspetta nel 2025?

Inflazione Usa e attese sui tassi: cosa dicono i mercati

La scorsa settimana i mercati finanziari globali hanno mantenuto un atteggiamento cauto, come se tutti fossero in attesa di qualcosa. E quel “qualcosa” era l’inflazione Usa, che ha rispettato le aspettative degli analisti. I dati di novembre hanno mostrato un’accelerazione al 2,7%, mentre l’indice Cpi core è rimasto stabile al 3,3%. Insomma, nulla di sconvolgente, ma abbastanza per confermare che il prossimo appuntamento della Federal Reserve potrebbe portare a un taglio dei tassi di 25 punti base.

Gli analisti prevedono un 2025 con un’inflazione in graduale calo e ulteriori riduzioni dei tassi, anche se più lente rispetto al passato. Paolo Zanghieri, senior economist di Generali Investments, è ottimista ma cauto: “Ci aspettiamo un taglio complessivo di 75 punti base il prossimo anno, ma i rischi di sorprese al rialzo sull’inflazione restano significativi”. Quindi, se è vero che il 2025 potrebbe iniziare sotto buoni auspici, è altrettanto chiaro che ci sono molte incognite all’orizzonte.

La Bce cambia tono e prepara il terreno per il 2025

Non è stata solo la Fed a dominare la scena: anche la Bce ha dato il suo contributo, con l’ultima riunione dell’anno. Il taglio dei tassi di 25 punti base era atteso, ma è stato il cambio di tono nelle dichiarazioni a sorprendere. La Bce ha rimosso l’impegno a mantenere i tassi restrittivi “finché necessario”, aprendo la porta a ulteriori tagli nel 2025.

Questo segnale ha lasciato intendere che la politica monetaria europea potrebbe diventare più accomodante, con l’obiettivo di sostenere la crescita economica e riportare l’inflazione al tanto desiderato 2%. È una svolta interessante, che potrebbe influenzare non solo i mercati obbligazionari ma anche il comportamento degli investitori azionari nei prossimi mesi.

Piazza Affari chiude in positivo: i titoli sotto i riflettori

In mezzo a questo clima di attesa globale, Piazza Affari ha strappato un segno positivo, chiudendo la settimana con un rialzo del +0,4%. Tra i protagonisti spiccano Telecom Italia, Brunello Cucinelli e Bper Banca, ognuno con storie e motivazioni specifiche.

Telecom Italia ha beneficiato della promozione di Barclays, che ha migliorato la sua valutazione sul titolo. Inoltre, è arrivata la conferma che i potenziali acquirenti di TI Sparkle presenteranno un’offerta definitiva entro il 18 dicembre, avviando il processo di valutazione. Questo ha portato un po’ di ottimismo, in un contesto ancora incerto per il futuro del colosso delle telecomunicazioni.

Sul fronte del lusso, Brunello Cucinelli ha stupito con una revisione al rialzo delle previsioni di crescita per il 2024. L’azienda ha dichiarato che le vendite straordinarie degli ultimi mesi, unite a un inizio dicembre molto positivo, permettono di prevedere un aumento dei ricavi tra il +11% e il +12%. Un risultato che conferma la forza del brand umbro, capace di attrarre una clientela sempre più ampia e fidelizzata.

Anche Bper Banca ha mostrato un’ottima performance, trainata da un generale sentiment positivo verso il comparto bancario italiano, che continua a mostrare segnali di solidità e resilienza.

Prysmian e le utility in difficoltà

Non tutti, però, hanno avuto una settimana brillante. Tra i peggiori troviamo Prysmian, colpita dall’indagine antitrust sui cavi in rame, e alcuni titoli del comparto utility, come Terna e Snam. Per Prysmian, il ribasso riflette le incertezze legate all’esito dell’indagine, che potrebbe avere impatti significativi sul futuro dell’azienda.

Le utility, invece, continuano a soffrire per la percezione di un contesto meno favorevole, con i tassi di interesse che, pur in calo, rimangono ancora su livelli relativamente elevati.

Guardando avanti: quali opportunità per il 2025?

Con l’anno che volge al termine, l’attenzione si sposta inevitabilmente sul 2025. Le decisioni delle banche centrali saranno cruciali per definire il contesto economico, ma altrettanto importante sarà capire come le aziende sapranno adattarsi ai nuovi equilibri.

Brunello Cucinelli continuerà a brillare grazie alla forza del suo marchio? Telecom Italia troverà finalmente una direzione chiara? E Prysmian riuscirà a lasciarsi alle spalle le ombre dell’indagine antitrust? Le risposte a queste domande potrebbero delineare non solo il futuro dei singoli titoli, ma anche il quadro generale dei mercati italiani ed europei.

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