Mercati all’insegna della volatilità, il dilemma BCE e l’approccio Trump fanno impazzire gli investitori: obbligazioni da cestinare o unica via per ottenere una rendita concreta? L’analisi

Mercati all'insegna della volatilità, il dilemma BCE e l'approccio Trump fanno impazzire gli investitori: obbligazioni da cestinare o unica via per ottenere una rendita concreta? L'analisi

Se il mese di febbraio ha regalato montagne russe nei Mercati a livello globale, marzo forse sarà ancora peggio. I recenti crolli di alcuni titoli dimostrano che le incertezze politiche ed economiche dominano sul sentiment dei trader. È arrivato il momento di rivedere le strategie di investimento? Ecco un’analisi delle tendenze attuali e come potrebbero evolvere i Mercati nel breve-medio periodo.

Wall Street è in balia degli annunci di Trump riguardo ai Dazi, e il comparto tech della Cina rappresenta ancora una grave preoccupazione per i “Magnifici Sette”. Le controparti asiatiche, infatti, sono cresciute di oltre il 40% nel primo trimestre del 2025, e parliamo tra gli altri di Alibaba e Tencent, sebbene anche le borse asiatiche abbiano chiuso col segno meno: Nikkei -2,26% a 36.863,50 punti, Shangai -0,25% a 3.372,55 punti e Taiwan -0,61% a 22.576,07 punti.

Nessuna speranza per le criptovalute (?) e Tech in crisi

Nessuna speranza per le criptovalute (?) e Tech in crisi

Nonostante gli ottimi risultati finanziari di Big come Nvidia, regna ancora la cautela dunque, e (tranne Meta che ha visto un +7% dagli inizi dell’anno), gli altri titoli tecnologici e persino Tesla (che avrebbe dovuto stracciare la concorrenza grazie ai “favori” di Trump) stanno sprofondando sempre di più. Le “pezze” lanciate dal Presidente americano sui Dazi non sono riuscite a sollevare gli Indici statunitensi, che hanno chiuso con segni negativi (S&P500 -1,8%, Nasdaq -2,6%).

  • Anche il settore degli asset digitali sta soffrendo, e a niente sono servite le affermazioni di Trump circa la creazione di una riserva strategica di criptovalute. Tutti i principali token sono scesi: Bitcoin -4,8% a 88.296 dollari,  Ethereum -5,1%, Solana -4,6%; solo  XRP è al momento stabile. Male anche i principali ETF cripto.

Europa incerta, titoli bancari nell’occhio del ciclone, solo la Difesa darà una spinta ai Mercati?

Europa incerta, titoli bancari nell'occhio del ciclone, solo la Difesa darà una spinta ai Mercati?

I mercati europei stanno rispondendo, come intuibile, col segno negativo a causa dei Dazi e a una generale crisi della politica economica europea, divisa tra la crisi energetica, deindustrializzazione e la prospettiva di una guerra che nessuno vuole tranne la Commissione guidata da von der Leyen.

  • I titoli del settore bancario tornano a segnare in negativo: Bper Banca va a -0,63% a 7,594 euro e Unicredit a -2,24% a 53,36 euro. Male anche Stellantis, che scende dell’1,44% a 11,646 euro. C’è da dire però che la BCE non ha promesso ulteriori tagli, o quantomeno ha dichiarato che non saranno scontati. Uno scenario in cui l’inflazione persiste (anche a causa dell’indebitamento degli Stati per finanziare il riarmo) e in cui i tassi si alzano nuovamente potrebbe capovolgere la situazione, avvantaggiando Deutsche Bank, Commerzbank, BNP Paribas e in generale tutto il settore bancario.
  • Nonostante l’exploit delle obbligazioni (eclatante il caso di quelle tedesche) e l’incertezza sulla sicurezza di questo tipo di investimento, il portafoglio potrebbe tentare di assicurarsi stabilità con titoli value piuttosto che grow, sebbene d’altro canto l’alta volatilità promette rendimenti maggiori.

I risultati peggiori della chiusura di venerdì (e inaspettati) sono quelli riportati dai titoli del settore difesa, con Leonardo che perde il 6,43% a 43,20 euro. Ma c’è da considerare che i progetti sulla spesa per la Difesa potrebbero far salire non solo i titoli legati alle armi ma anche quelli delle infrastrutture, aerospaziale, industria e manifatturiera grazie agli investimenti ingenti previsti nel prossimo futuro e dunque a una maggiore domanda interna. Nel contempo, anche le società legate alla transizione green potrebbero crescere esponenzialmente, visto che al momento la politica europea non prevede alcun passo indietro.

Parola d’ordine: volatilità

In conclusione, gli scenari possibili sono davvero molteplici e molto difficili da individuare. Se c’è una certezza, almeno al momento, è che regna la volatilità. Numerosi analisti prevedono un aumento dei premi per il rischio, e vedono il persistere della volatilità ancora a lungo.

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