Dopo essere stati prima introdotti, e poi sostanzialmente aboliti, con il Governo guidato dalla Premier Giorgia Meloni tornano i voucher. Quelli per regolarizzare le prestazioni di lavoro occasionale. In altre parole, tornano in pompa magna, a partire dal 2023, i buoni lavoro che avranno un taglio da 10 euro lordi.
Ogni buono lavoro al netto per il lavoratore sarà pari a 7,50 euro. A fronte di un tetto di reddito che non potrà comunque superare la soglia dei 10.000 euro annui.
Meno reddito di cittadinanza e più occupazione, ecco come con il rilancio dei voucher
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Nel ricordare che i buoni lavoro sono stati aboliti nel 2017, ai tempi del Governo Gentiloni, e poi mai più rilanciati o comunque reintrodotti. E questo, in particolare, citando abusi nell’uso dei voucher al fine di mascherare di fatto rapporti di lavoro subordinato.
Ma con il Governo Meloni si cambia con meno reddito di cittadinanza e più occupazione. Nel ricordare, infatti, che salvo ripensamenti l’RdC sparirà nel 2024. Dopo che, dall’anno prossimo, il sussidio sarà riconosciuto a molti solo per 7-8 mesi.
Nel dettaglio, a partire dal 2023 si potranno di nuovo utilizzare i voucher per regolarizzare il lavoro stagionale e quello occasionale nel comparto agricolo. Ma anche nell’industria alberghiera e nel settore della cura della persona. Con il Governo italiano di centrodestra che, nel rilanciare i voucher, promette anche dei controlli molto rigidi. Proprio al fine di evitare le storture e gli abusi del passato.
Con il ritorno dei voucher ora il Governo Meloni dovrà vigilare su possibili abusi
La grossa novità, rispetto ai precedenti Governi, sta nel fatto che dal prossimo anno il limite di reddito da rispettare per il lavoratore è stato raddoppiato. In quanto in passato la soglia massima annua per il lavoro occasionale con i voucher non poteva superare i 5.000 euro.
Detto questo, ora spetterà al Governo italiano di centrodestra mettere a punto i sopra citati controlli severi e rigidi. Visto che in passato l’INPS aveva rilasciato sull’utilizzo del voucher dei numeri record e, di conseguenza, molto sospetti. Ovverosia abusi sui buoni lavoro tali da innescare a macchia d’olio delle forme stabili di precariato.
Intanto, il ritorno dei voucher dal 2023 è accolto con un plauso dalla Confesercenti che, pur tuttavia, auspica che l’utilizzo dei buoni lavoro sia esteso a tutta la filiera del turismo. In modo tale che le piccole e medie imprese, dal prossimo anno, possano far leva su uno strumento semplice di gestione del lavoro occasionale.