È diventata ormai la prassi e questa è una buona notizia. Gli interventi che permettono di curare la colecisti sarebbero tutti mininvasivi, sia quelli più lievi che quelli più difficoltosi. Anche quando la visione laparoscopica non è limpida a causa delle aderenze, l’utilizzo delle trocar permetterebbe di maneggiare gli strumenti con grande facilità. Si tratta di cannule per la visione diretta, grazie alla tecnologia ottica, che vengono inserite nell’addome in più punti o in un solo punto nei pressi dell’ombelico a seconda del tipo di operazione. Gli interventi sarebbero sicuri e facilitati, il post operatorio meno doloroso e i tempi di recupero più veloci. In Italia l’ospedale Careggi di Firenze sarebbe all’avanguardia negli interventi alla colecisti, mentre all’ospedale Koelliker di Torino lo sarebbero per gli interventi in laparoscopia 3D.
La cistifellea o colecisti fa parte del sistema digerente ed è l’organo in cui si accumula la bile prodotta dal fegato per assorbire grassi e vitamine. In questo modo il bolo che proviene dallo stomaco viene privato dell’acidità che potrebbe infiammare gli organi durante il passaggio. Quando la cistifellea si infiamma, un calcolo biliare potrebbe ostruire il dotto cistico. La colecistite potrebbe essere dolorosa e potrebbe portare febbre e nausea. Ma anche rigonfiamenti dello stomaco, sudorazione e perdita dell’appetito.
Lo specialista che si occupa di questi disturbi è l’epatologo, un medico gastroenterologo esperto nella diagnostica e nei trattamenti delle malattie del fegato, del pancreas, delle vie biliari e della cistifellea.
Cosa mangiare quando l’organismo soffre
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Quando decidiamo la dieta da seguire per capire come eliminare i calcoli alla colecisti dovremmo concentrarci sia sui cibi da mangiare che su quelli da evitare. Quali sono i cibi dannosi per la colecisti?
La risposta è semplice, sono i cibi grassi, zuccherati, i formaggi e i frutti di mare, le salse e l’alcol. Cioè tutti quei cibi che potrebbero dare molta soddisfazione al palato ma scombinare i calcoli calorici giornalieri.
Al contrario, latte e yogurt magro, frutta e verdura, olio extravergine e carne bianca sono i cibi consigliati se viene constata la presenza di calcoli. Naturalmente dovremmo eliminare tutte le bevande zuccherate e gassate e impegnarci a bere più di 2 litri di acqua al giorno soprattutto durante la prima parte della giornata. Le tisane e gli infusi andrebbero bene ma senza l’aggiunta di zucchero, neanche quello di canna.
Quando potrebbe essere necessaria l’operazione
Il liquido giallo prodotto dal fegato si accumula nella cistifellea. Quest’organo quindi svolge una funzione rilevante nel processo digestivo. Intervenire chirurgicamente potrebbe essere l’unica soluzione. Anche se è meno invasiva la tecnologia che permetterebbe di eliminare i calcoli, una asportazione dell’organo potrebbe portare difficoltà nell’assorbimento dei grassi o nel controllo della motilità intestinale. Le dissenterie potrebbero essere un’immediata conseguenza dell’asportazione dell’organo. L’intervento potrebbe essere necessario quando i farmaci non garantiscono l’eliminazione definitiva del problema. Con il tempo, l’infiammazione potrebbe diventare acuta e lo specialista potrebbe ritenere l’intervento l’unico rimedio utile per ristabilire il nostro equilibrio organico.
È meno invasiva la tecnologia che permetterebbe di eliminare i calcoli ma attenzione alla dieta
Eliminare i calcoli senza intervento potrebbe non sempre essere possibile. La dieta dovrebbe essere utile per fare in modo che l’organismo ritrovi il suo equilibrio. Ma a un certo punto l’operazione potrebbe essere l’unica soluzione. Eliminare il sale e mangiare molte porzioni di verdura e frutta al giorno, bevendo più di 2 litri di acqua, potrebbe aiutarci a ripulire la colecisti. È proprio sale, inglese o amaro, insieme all’olio extravergine d’oliva e agli estratti di pompelmo si userebbero per effettuare i lavaggi che ci permetterebbero di svuotare l’organo. Medico e nutrizionista potrebbero indirizzarci verso questi rimedi anche prima dell’intervento.
Se l’infiammazione non è acuta, febbre e nausea potrebbero durare 2 o 3 giorni e i farmaci potrebbero fare effetto molto presto. Il perdurare dei disturbi indicherebbe una situazione di urgenza e complicanza. Per fortuna è meno invasiva la tecnologia che permetterebbe di eliminare i calcoli soprattutto in presenza di infezioni. Anche le necrosi di parte dell’organo o le lacerazioni della cistifellea potrebbero necessitare di interventi immediati perché in questi casi il dolore addominale potrebbe essere forte e persistente.