“Se un maggior numero di noi stimasse cibo, allegria e canzoni al di sopra dei tesori d’oro, questo sarebbe un mondo più lieto» diceva uno dei principali personaggi dello Hobbit. Ma quando è troppo è troppo.
Alzi la mano chi di noi non condivide questo pensiero quando per l’ennesima volta ci troviamo di fronte la stessa preparazione. Allora vale la pena chiedersi cosa avremmo fatto noi al posto di Antonella Clerici. L’affettuoso ricordo proviene dalle parole di Massimo Giletti, il celebre conduttore e volto noto del mondo televisivo, che in questi giorni è protagonista dei riflettori per l’interruzione del programma di LA7 “Non è l’arena”.
Come forse sapremo Antonella Clerici e Massimo Giletti hanno avuto una storia negli anni ’90. Ma tutt’ora pare mantengano buoni rapporti di stima è cordialità. Così è possibile scovare qualche dettaglio curioso della loro storia. In effetti la cucina è anche varietà, nonostante i grandi classici siano intramontabili. Ed allora scopriamo di più di Massimo Giletti e quel piatto di pesce ripetitivo che faceva annoiare la sua fidanzata per la ripetitività, ovvero le seppie con le patate bollite ed i capperi.
Una ricetta interessante
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Bisogna ammettere che si tratta di un piatto completo e molto saporito. Una preparazione che può anche diventare magistrale e che di certo non è banale. Forse a stufarsi però è stata Antonella prima delle seppie, secondo quanto ironicamente ha rivelato lo stesso conduttore. Ma qual è il trucco per realizzare una ricetta così interessante? Ci permettiamo di elogiare questa ricetta e di trovare qualche piccolo segreto per migliorarla. In modo tale che qualche chef innamorato possa risultare meno ripetitivo.
Le seppie sono generalmente consigliate per le diete ipocaloriche. Se ne possono mangiare in gran quantità senza causare troppi patemi d’animo per quanti sono molto attenti alla linea. I quali comunque potrebbero fare riferimento al trucco del dentifricio di Matthew McConaughey per evitare attacchi di fame improvvisi. Ebbene, sembrerà ovvio dirlo, ma ottenere seppie davvero morbide è la chiave di ogni successo. E non è assolutamente facile. In primo luogo, le seppie in umido hanno bisogno di molta pazienza. Cuociamole per almeno 1 ora nel sugo per ottenere una riduzione clamorosamente buona e soprattutto poterle degustare morbide da scogliere in bocca. Inoltre selezioniamo le seppie più grandi, meglio se decongelate. Tagliate alla julienne, potranno poi essere messe in padella con l’aglio per essere sfumate con il vino. Per le patate invece il trucco è altrettanto banale, ma essenziale.
Massimo Giletti e quel piatto di pesce ripetitivo che faceva innervosire la sua fidanzata
Una volta sbucciate e tagliate, le patate vanno messe in ammollo per almeno un’ora con meno di una mezza manciata di sale, in modo da perdere l’amido. Quando invece sarà ora di bollirle, aggiungiamo all’acqua di cottura due cucchiai di aceto e un po’ di sale. Oltre ai capperi, è molto gradevole l’aggiunta di prezzemolo, olive nere e pomodorini. Ma queste sono scelte personali dello chef. Tutta questa pazienza nella preparazione del piatto sarà ben retribuita. E forse anche la pazienza della persona per cui le cucineremo sarà incrementata.
Sorprende quanto alcuni trucchi in cucina siano così efficaci. L’esempio forse più clamoroso riguarda la cottura della carne, ed a svelarlo è stato anche il grande Carlo Cracco, uno degli storici giudici di MasterChef.