Alta cucina e sostenibilità del conto non sono due condizioni inconciliabili per i clienti. Neppure all’epoca degli chef che si scoprono mattatori degli spettacoli televisivi, e dei piatti che diventano oggetti di culto e di condivisione virale.
Potremmo scoprire ad esempio che, in certe situazioni, una qualsiasi cena in una pizzeria di tendenza può presentare un conto più salato rispetto ad alcuni ristoranti premiati dalla prestigiosa stella Michelin. A dimostrazione che la ricchezza, talvolta, sta nella capacità di scegliere, e non solo nel conto. Sembra follia, ma mangiare in un ristorante stellato a Torino e altrove in Piemonte con 30 euro è possibile, ecco dove.
Alcuni indirizzi imperdibili
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La vita di un ristorante non si limita al tutto esaurito del venerdì e del sabato sera. Al contrario, quando le prenotazioni abbondano, molti ristoratori ambiscono a estendere la presenza dei clienti a tutti i giorni a settimana, magari anche per il pranzo. Questo spiega perché i menù proposti nei giorni feriali sono talvolta alla portata di qualsiasi tasca, senza perdere lo splendore dei posti preziosi.
Le tende a drappeggio sono la carta da visita del ristorante Vintage 1997 di Piazza Solferino a Torino. Un locale cult da tanto tempo, che promuove delle colazioni di lavoro in stile piccoli menù vintage. 30 euro è il prezzo dell’esperienza, che varia tra trittico di carne, di pesce e vegetariano che comprendono un primo, un secondo ed un dolce. Ma la capitale sabauda non è l’unica destinazione sorprendente in questo tour delle delizie a prezzo democratico.
Mangiare in un ristorante stellato a Torino e altrove in Piemonte con 30 euro è possibile
Basta spostarsi di 35 km dal centro di Torino per giungere a Caluso, al ristorante Gardenia. La chef Susigan ci ospiterà nella sua casa Ottocentesca, dove i piaceri dell’orto ed il fascino della tradizione ci abbracceranno in una atmosfera serena e rassicurante. Il menù della tradizione presenta il piemontesissimo fritto misto, un calice di vino, un dessert ed un caffè. Un collegamento semplice, diretto e sicuro verso una sana gioia stellata e proposto a 35€. In alternativa, con il menù classico di 40 € ci immergiamo nella natura con le erbe selvatiche, la ricotta al fieno, il risotto, i fiori di campo e la pesca gialla, ad accompagnare la cruda di fassona, meglio se da gustare nella serra dell’orto.
Per il viaggiatore curioso, o per il lavoratore esteta del piacere quotidiano, il Piemonte si dimostra terra generosa e ospitale anche al di fuori dell’hinterland del suo capoluogo. A Pinerolo dallo stellato Zappatori la colazione di lavoro è più gradevole dal mercoledì al venerdì grazie al menù del mercato; tra i segreti del raffinato portico del centro non v’è solo il gioco di luci e ombre, che si creano tra il legno e le altre armonie del creato proposte dal recente restyling. Basta scegliere due delle variabili portate appositamente previste dalla formula “colazione di lavoro”, cui accompagnare piccola pasticceria e il caffè, per accarezzare il palato con soli 30 euro ed una stella Michelin.
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