Durante periodi di forte stress e tensione, potrebbe essere molto facile sentirsi stanchi e sfiniti anche senza aver fatto particolari sforzi fisici. Ciò potrebbe dipendere da diversi fattori, quasi tutti inevitabilmente riconducibili al proprio stile di vita, oppure ad una carenza nell’organismo.
Generalmente, se conduciamo una vita sedentaria, dormiamo poco e mangiamo male, questi sintomi potrebbero persistere e, addirittura, peggiorare nel tempo.
Tuttavia, ci sono situazioni in cui la spossatezza e la stanchezza non sono direttamente collegate all’eccessivo stress.
Infatti, come vedremo in questo articolo, esiste anche la cosiddetta sindrome da fatica cronica, o nota come encefalomielite mialgica. Si tratta di una malattia che tende a comparire tra 20 e 40 anni, con una maggiore frequenza nelle donne rispetto agli uomini.
Essa consiste in un persistente senso di spossatezza, sia mentale che fisica, che potrebbe comparire anche col minimo sforzo. Per essere definita cronica, però, essa non deve essere causata da una malattia nota o da altre condizioni mediche. Ad esempio, potrebbe non essere giustificata nel caso di infezioni croniche, ipotiroidismo, obesità o disfunzioni all’ipofisi. Oppure nel caso di tumori, abuso di alcool, depressione maggiore, schizofrenia o demenza.
Mal di testa e sonno disturbato potrebbero essere i primi segnali di questa sindrome caratterizzata anche da spossatezza e dolori muscolari
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Nonostante sia stata già definita, essa rimane ancora una malattia abbastanza difficile da diagnosticare con rapidità, per almeno 3 motivi.
Il primo è che la fatica cronica potrebbe essere associata anche ad altre patologie, come l’artrite reumatoide, il lupus, l’ictus o alcuni disturbi psichiatrici.
In secondo luogo, c’è ancora un certo scetticismo nel considerare la stanchezza permanente come una malattia vera e propria.
Infine, non vi sono ancora esami specifici in grado di diagnosticarla con certezza.
Su quest’ultimo punto, però, vi sono delle linee guida che potrebbero agevolare la diagnosi da parte di un medico. In linea generale, infatti, parliamo di sindrome da fatica cronica quando sono presenti, per almeno 6 mesi, 4 di questi sintomi:
- alterazione della memoria e della concentrazione;
- dolori muscolari ed alle articolazioni;
- faringite;
- mal di testa e sonno disturbato;
- dolori dei linfonodi cervicali o ascellari.
Quali sono le possibili terapie?
Oltre ad essere difficile da diagnosticare, la sindrome da stanchezza cronica è anche piuttosto complicata da trattare. Infatti, non esiste attualmente una cura specifica, ma in generale l’approccio prevede l’uso di farmaci come antivirali, antidepressivi, ansiolitici e altri.
Inoltre, si cerca anche di intervenire migliorando lo stile di vita del paziente, sostenendolo soprattutto a livello emotivo.