Uno degli inestetismi più diffusi e fastidiosi dopo i 60 anni sono le cosiddette braccia a tendina. Con questa espressione singolare si descrivono le braccia cadenti, a causa di una perdita di tono muscolare e di elasticità della pelle. Le braccia a tendina possono essere una vera e propria spina nel fianco. Non esistono creme miracolose da applicare per risolvere il problema, l’unica soluzione è rassodare le nostre braccia con esercizi mirati. Non è necessario spendere soldi in palestra. Basta un po’ di costanza e non avremo mai più braccia cadenti dopo i 60 anni con questi semplici esercizi da fare a casa senza bisogno di alcun attrezzo. Vediamo insieme quali esercizi sono e spieghiamo come eseguirli nel modo corretto.
Come tonificare bicipite e tricipite a casa
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Quando parliamo di muscoli delle braccia possiamo ridurre il tutto (in modo volutamente semplicistico) a bicipite e tricipite. Sono questi i muscoli che andremo a stimolare per risolvere il problema delle braccia a tendina. Il bicipite è il muscolo che si trova nella parte anteriore del braccio e si divide sostanzialmente in capo lungo e capo corto. Il tricipite si trova nella parte posteriore del braccio e anch’esso si divide in capo laterale, mediale e lungo. Gli esercizi che vedremo allenano per metà i bicipiti e per metà i tricipiti. È importante equilibrare gli sforzi, per raggiungere risultati simmetrici. Possiamo ripetere ogni esercizio per 3 o 4 serie, completando tra le 10 e le 15 ripetizioni per ogni serie.
Mai più braccia cadenti dopo i 60 anni con questi semplici esercizi da fare a casa
Il primo esercizio è dedicato ai bicipiti e si chiama sollevamento estremo. Stando in piedi, uniamo i palmi delle mani rivolgendo le dita verso il basso. Facendo una forte pressione di una mano sull’altra, alziamole lentamente fino all’altezza del petto, poi torniamo alla posizione di partenza. Il secondo esercizio, sempre per i bicipiti, è il curl a una mano. Stando in piedi, stingiamo un polso con la mano opposta applicando una discreta resistenza sul braccio. Lo scopo dell’esercizio è vincere tale resistenza con una flessione dell’avambraccio sul gomito (quest’ultimo deve rimanere fermo). Ripetiamo l’esercizio per entrambe le braccia.
Passiamo agli esercizi per i tricipiti. Partiamo con i piegamenti a diamante, versione rivisitata dei classici piegamenti sulle braccia. Stesi a pancia in giù, poggiamo le ginocchia al pavimento e uniamo le mani all’altezza del petto. Lasciando inalterata la posizione delle mani, spingiamo il petto lontano da terra. Possiamo semplificare l’esercizio poggiandoci su un rialzo, oppure renderlo più difficile facendo perno sui piedi e non sulle ginocchia. Chiudiamo con i mini dip. Seduti a terra, poggiamo talloni e mani al pavimento. Stacchiamo leggermente i glutei ed eseguiamo dei piegamenti sui gomiti, con cui ci avviciniamo e allontaniamo da terra.
Se alcuni esercizi non fossero chiari, possiamo trovare facilmente i video su internet. Ripetiamo gli esercizi anche ogni giorno, ma almeno 3 volte a settimana.
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