Non sempre un lavoro fisso e una busta paga consentono di accedere al mutuo per acquistare la casa dei nostri sogni. Vediamo insieme di cosa tiene conto la banca.
L’aumento dei prezzi sta mettendo a rischio i risparmi accumulati con grande sacrificio. Non sono pochi infatti coloro che hanno messo da parte un po’ di soldi per acquistare una casa per sé o per i figli. Adesso, nonostante gli aiuti del Governo, soprattutto per i giovani, la preoccupazione è tanta. In questo periodo, tenere i soldi fermi sul conto non è per nulla conveniente. Investirne buona parte è sicuramente una buona idea. Se pertanto abbiamo deciso di acquistare casa bisognerà fare le opportune valutazioni tenendo presente le nostre entrate mensili. La domanda che spesso si pone chi percepisce uno stipendio medio è ma se guadagno 1.500 euro posso contrarre un mutuo? Che tipo di abitazione posso acquistare? Conviene fare un mutuo pur avendo i soldi da parte? Qual è l’importo che posso chiedere? Insomma i quesiti sono davvero tanti e la risposta purtroppo non è scontata.
Ma se guadagno 1.500 euro potrò acquistare la casa che desidero
Indice dei contenuti
Se abbiamo deciso di acquistare casa senza attingere dai risparmi, non resta che scegliere la banca. Ma attenzione perché nonostante abbiamo una regolare busta paga non sempre le cose sono semplici, perché la banca dovrà fare diverse valutazioni. Ogni istituto di credito, prima di erogare un mutuo dovrà infatti assumere tutta una serie di informazioni. In particolare, la banca dovrà valutare le cosiddette soglie di sussistenza, ovvero la spesa minima mensile per ogni componente della famiglia. Questa solitamente può variare dai 200 ai 500 euro a seconda delle banche, nonché dell’area geografica o regione di residenza.
Ciò in quanto si ritiene che il costo della vita sia più elevato nelle regioni del Nord. Un’altra circostanza, altrettanto importante di cui tiene conto l’istituto, è se il richiedente abbia in essere finanziamenti, prestiti o situazioni pendenti. Infine si considerano anche le spese cosiddette non discrezionali, di cui alcune banche potrebbero richiedere un’autodichiarazione. Ovvero le spese per la salute, come quelle per il dentista, per le bollette, abbonamenti ecc. Tutte queste spese verranno poi mensilizzate e detratte dal reddito mensile. La rata del mutuo che dovrà emergere non dovrà superare il 25/35% del reddito mensile disponibile.
Di quanto potrà essere la rata?
Sarà possibile ottenere un mutuo di 100.000 euro a 30 anni? Con uno stipendio di 1.500 euro, figlio e moglie a carico, residenza al sud, spese non discrezionali di 100 euro mensili, quanto sarà la rata? Tenendo presente questi dati, dovrà eseguirsi il seguente calcolo: 1.500 -700 (200 per 3) -100= 800 euro. Quest’ultimo sarà il reddito disponibile e la rata non potrà superare il suo 35%, ovvero 280 euro.
A questo punto non resta che confrontare la rata di 280 euro con quella che viene fuori dal piano d’ammortamento del mutuo richiesto. Ovvero di 100.000 euro a 30 anni, tenendo conto dei tassi attuali. Prendendo in considerazione un tasso fisso del 3,75, per un mutuo di 100.000 euro a 30 anni la rata sarà di 463 euro. Va da sé che, in tal caso, la rata non sarà sostenibile e il mutuo non potrà essere erogato.