Tra periodi lunari e credenze varie, la suddivisione dei mesi nasconde una simbologia misteriosa che la maggior parte di noi non conosce e che deriva direttamente dai nostri antenati che vivevano nell’antica Roma.
Ad esempio, sapevate che gennaio si chiama così in onore di Giano Bifronte, la divinità protettrice dei passaggi nel tempo e nello spazio, e che aveva due volti che guardavano insieme al passato ed al futuro? Un buon auspicio decisamente, quanto meno per i nuovi Consoli che entravano in carica proprio durante quel mese. Oppure quanti di noi sapevano che quando andiamo a festeggiare il Ferragosto, non stiamo facendo altro che ricordare le Feriae Augusti, ovvero l’imperatore Augusto? Gli aneddoti non finiscono con i nomi, e riguardano pure la lunghezza dei singoli mesi. Ma perché febbraio è il mese più corto? Questione di sfortuna!
L’ultimo di tutti i mesi
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Per i Romani febbraio era l’ultimo mese dell’anno. Questo non era casuale, visto che la natura inizia a riprendere il proprio ciclo con il mese di marzo. Di tutti i mesi, febbraio è quello che ha subito più modifiche nel corso del tempo. Fu chiamato così in onore di Februus, il dio etrusco della morte. Peraltro è l’unico con una lunghezza variabile, visto che ogni 4 anni (sempre in un anno pari divisibile per 4 o per 100) si ripete l’allungamento di un giorno, che rende l’anno bisestile e permette di considerare la reale durata del nostro pianeta attorno al sole (365 giorni e 6 ore).
Secondo una teoria molto diffusa, l’origine sarebbe da ricercare ai primordi della storia di Roma e nella superstizione dei suoi abitanti. I Romani, infatti, avevano una scarsa considerazione dei numeri pari, perché dicevano fossero sfortunati. Per questo, tutti i mesi avevano la durata di 31 oppure 29 giorni. Il calendario però contava dieci mesi e basta, creando evidenti problemi di sincronizzazione nel corso degli anni. L’aggiunta di gennaio e febbraio alla fine dell’anno, voluta da Numa Pompilio, aveva la finalità di rendere più sincronizzati i mesi con l’avanzare del tempo. Ma il numero che uscito dal computo usando mesi dai giorni dispari, sarebbe comunque stato insoddisfacente. Necessariamente, infatti, qualsiasi importo di numeri disperi applicato a 12 mesi avrebbe significato un numero pari di giorni.
Ma perché febbraio è il mese più corto? Questione di sfortuna!
Un fatto questo inaccettabile, viste le simbologie da loro ritenevano sacre. Così, se proprio fosse occorso ridurre la durata di un mese, questo avrebbe potuto ben essere febbraio, vista la corrispondenza con il significato nefasto di morte. Nel corso dei secoli, poi, la maggiore brevità del mese sarebbe stata utilizzata proprio per far tornare il mese con 29 giorni.
Una storia davvero incredibile, e che ci ricorda come spesso non ci chiediamo neppure dove nascono le ragioni di ciò che ci circonda, come se lo dessimo per scontato. Le bottiglie di vino hanno il formato da 75 cl per una ragione estremamente precisa, eppure lo ignoriamo. Addirittura, molti oggetti che abbiamo in cucina ci sono ignoti nelle loro funzioni, come per quanto riguarda il buco del manico delle padelle.