Lo spatifillo è un fiore molto amato, sia per la sua elegante bellezza che per la facilità di cura e manutenzione. Per farlo crescere in salute e farlo durare più a lungo, c’è un semplice segreto che i nostri nonni ci hanno tramandato. Leggi per scoprire di cosa si tratta.
Piante e fiori sono una passione molto comune. Tuttavia, ci sono alcune varietà botaniche più esigenti ed altre invece adatte per tutti, anche per coloro che hanno il cosiddetto “pollice nero”. Lo spatifillo è un fiore apprezzato da molti. Sia per la sua innata eleganza che per la facilità nella cura.
Caratteristiche dello spatifillo
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Lo spatifillo, comunemente noto anche come giglio della pace (dalla versione inglese “peace lilies”), è una pianta fiorita che possiamo coltivare in giardino, messo a dimora in piena terra, ed anche in vaso, ideale per abbellire balconi e terrazzi. Si presenta come una pianta rigogliosa, piena di foglie sottili di un bel verde chiaro.
Piuttosto lucide, hanno i bordi un poco ondulati, che creano dinamismo. I fiori sono bianchi e, nella forma, ricordano un po’ l’anthurium e un po’ la calla, in versione più ridimensionata. I fiori dello spatifillo sono infatti costituiti da un’ampia foglia (brattea), nel mezzo della quale si erge lo spadice.
Indicazioni base per la cura dello spatifillo
Come già accennato, lo spatifillo è una pianta adatta a tutti perché ha poche esigenze. Ama i luoghi luminosi, ma non il sole diretto. Sarebbe quindi meglio preferire le zone semi ombreggiate. Inoltre, va tenuto al riparo dal vento e dalle correnti d’aria. Per quanto riguarda le annaffiature, è bene saper valutare di volta in volta. Sicuramente, in primavera e in estate, le irrigazioni devono essere più frequenti (media di una volta ogni due giorni) rispetto alla stagione più fredda, quando le annaffiature vanno diradate (una volta ogni 7 o 8 giorni). In ogni caso, è bene procedere con l’annaffiatura solo quando il terriccio è effettivamente secco e asciutto.
Per controllare il grado di umidità del terreno, occorre infilare un dito nel terreno per valutare che anche il substrato profondo sia umido. In caso affermativo, si può anche non procedere. Durante l’annaffiatura, si deve procedere lentamente e attendere che l’acqua in eccesso fuoriesca dai fori di drenaggio del vaso. Quindi occorre, poi, svuotare il sottovaso. L’ideale è utilizzare l’acqua distillata o l’acqua piovana. Nel caso invece si utilizzi l’acqua del rubinetto, è bene farla riposare una notte intera in modo tale che il cloro presente evapori.
Lunga vita allo spatifillo con un pizzico di questo ingrediente
Ora che abbiamo visto le indicazioni di cura basilari, vogliamo svelare un vecchio segreto che i nostri nonni applicavano per la cura di questa pianta tanto bella. Tutti sappiamo che, ogni pianta, per crescere bene e mantenersi in salute, ha bisogno di nutrienti specifici. In commercio ci sono fertilizzanti e concimi costosi. Ma ci sono anche fertilizzanti naturali economicissimi ed assolutamente efficaci. Nel caso specifico dello spatifillo, avremo bisogno semplicemente di un poco di cannella.
Questa spezia, amata da molti, è infatti ricca di tutti quegli ingredienti che servono per la salute e la buona crescita di questo fiore. In particolare, contiene: fosforo, calcio, potassio, ferro, zinco, sodio e magnesio. Lunga vita allo spatifillo con un pizzico di questo ingrediente. Ogni 15 giorni circa, basta diluire un cucchiaio di cannella in mezzo litro d’acqua e utilizzare questa soluzione per l’annaffiatura.