Chi si prende cura quotidianamente di corpo e mente ha più probabilità di raggiungere la terza età in buona salute. E ciò perché non è l’anzianità che provoca l’esaurimento di memoria e lucidità mentale ma questi killer delle cellule neuronali. Per conservare il benessere psicofisico occorre infatti smantellare cattive abitudini alimentari e praticare attività motoria. E già la misura di girovita e fianchi potrebbe essere un primo indicatore da cui partire per verificare il proprio stato di salute. La presenza di grasso addominale rimanda già di per sé rivela eccessi alimentari che favoriscono la formazione di placche di colesterolo. Inoltre ci si potrebbe ritrovare con un cervello in bilico tra Alzheimer e vuoti di memoria se la circonferenza della vita supera questa misura. Ciò perché un eccesso di grasso viscerale potrebbe avere effetti negativi anche sulle funzioni cerebrali e accelerare il declino delle facoltà intellettive.
Non è dunque necessario approdare alla terza età per accorgersi della progressiva perdita di memoria e di rapidità mentale. Del resto anche se lievi sono questi i primi sintomi di un cervello annebbiato che perde neuroni ed elasticità. Pur tuttavia è possibile in molti casi agire contro l’invecchiamento precoce del cervello con una serie di interventi preventivi. Si potrebbe ad esempio assicurare lunga vita a cuore e cervello con 2 porzioni a settimana di questi pesci di piccola taglia. E partire dunque dai cibi che portiamo quotidianamente a tavola proprio per evitare di sviluppare pericolose sindromi metaboliche.
Lunga vita a cuore e cervello con 2 porzioni a settimana di questi pesci di piccola taglia
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Dall’American heart association giunge la raccomandazione di consumare pesce almeno due volte a settimane. Ma conviene chiarire quale tipo di prodotto ittico scegliere fra i tanti che troviamo esposti sui banconi delle pescherie. Vi sono infatti alcune specie poco indicate a chi soffre di ipercolesterolemia. Così come ve ne sono altre da privilegiare perché sono un’ottima fonte di proteine e di grassi acidi omega-3.
In particolare gli esperti consigliano di consumare i cosiddetti pesci SMASH. Si tratta di un acronimo per indicare alcune tipologie di pesce che più di altri forniscono un prezioso apporto di acidi grassi, selenio e vitamina D. Rientrano nella categoria dei pesci SMASH il salmone, lo sgombro, le acciughe, le sardine e le aringhe. Tra queste tuttavia si suggerisce di preferire i pesci di piccola taglia perché sono quelli che hanno una più breve permanenza nei mari. Ciò perché in essi si possono rilevare quantità di mercurio più basse rispetto a quelle presenti nei pesci di più grande stazza. Chi consuma regolarmente pesci grassi come quelli appena elencati ha minori probabilità di sviluppare patologie cardiovascolari. Inoltre molti studi concordano nel ritenere che l’assunzione di grassi acidi omega-3 potrebbe rallentare l’invecchiamento neuronale.