Nonostante il petrolio abbia chiuso al rialzo la settimana di contrattazioni, le tendenza di fondo rimane sempre ribassista. Infatti, quando tutto sembra volgere al meglio, l’ultima seduta della settimana sorprende i rialzisti e affossa il prezzo del petrolio. Le cause di questa mancata ripresa.
Perché l’oro nero continua a scendere?
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Il petrolio è stato travolto da una più ampia flessione dei mercati azionari globali sui timori di una recessione incombente, dopo che le banche centrali di Europa e Nord America hanno dichiarato che continueranno a combattere l’inflazione in modo aggressivo.
In particolare, indipendentemente da una possibile recessione, la Federal Reserve statunitense ha dichiarato che aumenterà ulteriormente i tassi di interesse il prossimo anno.
Un breve sollievo per i prezzi del petrolio è arrivato dalle dichiarazioni di alcuni funzionari che hanno parlato di un riacquisto di 3 milioni di barili di greggio nazionale per la Strategic Petroleum Reserve (SPR), da parte del Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti. Trattasi del primo acquisto dopo il rilascio record di 180 milioni di barili dalle scorte di quest’anno. Non è chiaro, però, se questo riacquisto di SPR sia una tantum oppure l’inizio di una tendenza. Ovviamente l’impatto sul prezzo del petrolio sarebbe diverso a seconda dei casi.
L’ultima seduta della settimana sorprende i rialzisti e affossa il prezzo del petrolio: le indicazioni dell’analisi grafica
Il petrolio ha chiuso la seduta del 16 dicembre a quota 74,29 dollari, in ribasso del 2,39% rispetto alla seduta precedente. La settimana si è chiusa con un rialzo del 4,59% rispetto alla chiusura settimanale precedente.
Le prime tre sedute della settimana tutte al rialzo avevano creato le condizioni per un incrocio rialzista delle medie. Tuttavia, con due ribassi bene assestati gli orsi hanno respinto questo tentativo e la tendenza è rimasta al ribasso. Vista la vicinanza delle medie, però, ogni seduta della prossima settimana potrebbe essere decisiva.
Anche sul settimanale la tendenza è ribassista. Anzi, è ancora più solida rispetto a quanto visto sul time frame giornaliero. Un altro aspetto che potrebbe favorire i ribassisti è il seguente. Nonostante il rialzo settimanale, tutta la barra rialzista si è sviluppata all’interno di quella ribassista precedente. Nulla cambia, quindi, con lo scenario ribassista supportato anche dal segnale dello SwingTrading Indicator.
Rimane, quindi, sempre valido lo scenario che vede i prezzi del petrolio puntare area 50 dollari. Questo scenario potrebbe portare sollievo agli automobilisti che nel 2023 vedranno molti aumenti in arrivo.