Il 2021 è stato un anno di passione per l’euro nei confronti del dollaro. Il cambio, infatti, ha segnato il massimo annuale a gennaio e da quel momento in poi è stata una continua discesa soprattutto nella seconda metà dell’anno. Ribasso dell’euro che abbiamo seguito settimanalmente permettendoci di sfruttare al meglio ogni singolo movimento del cross valutario. Va osservato che, con un interessante recupero, l’ultima seduta del 2021 salva l’euro contro il dollaro evitando, almeno per il momento, pessimi segnali per la moneta unica europea.
A detta degli esperti il 2022 sarà un anno di passione per l’euro a causa della forte inflazione che si sta abbattendo sui Paese Europei. L’Eurozona, infatti, vede un aumento senza precedenti dei tassi d’interesse a causa dell’elevata inflazione. Ad esempio, la Germania vede, a causa degli alti costi dell’energia e della produzione, e dei problemi della catena di approvvigionamento, l’inflazione al livello record degli ultimi 30 anni al 5,2%. Per la Banca Centrale Europea, questo significa sia stampare più denaro per soddisfare le richieste di inflazione, svalutando così la valuta, sia far aumentare i debiti nazionali.
Ci sarà, quindi, da stare molto attenti alle dinamiche del cambio per evitare di rimanere incastrati in posizioni contrarie al trend principale del mercato.
La stagionalità non dovrebbe favorire l’euro a inizio anno. Come si vede dal grafico, infatti, notiamo come gennaio, insieme a maggio, sia il mese con la minore probabilità di vedere la chiusura mensile superiore all’apertura.
L’ultima seduta del 2021 salva l’euro contro il dollaro, ma quali sono le prospettive per il 2022? Le indicazioni dell’analisi grafica
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Il 31 dicembre la chiusura del cambio euro dollaro (FXEURUSD) è stata a 1,1377 in rialzo dello 0,49% rispetto alla seduta precedente. La settimana, invece, si è conclusa con un rialzo dello 0,51%.
Mentre nel breve/medio periodo rimane valido quanto scritto nel report di settimana scorsa, nel lungo periodo la situazione dell’euro è abbastanza complicata. Come si vede dai grafici, infatti, la tendenza è ribassista sia sul time frame mensile che su quello trimestrale.
Il livello chiave da monitorare con moltissima attenzione nei prossimi mesi passa per area 1,1163. Una chiusura mensile, confermata da una trimestrale, inferiore a questo livello aprirebbe le porte al raggiungimento di area 1,043 (I obiettivo di prezzo).
Questo livello già in passato ha rappresentato un ottimo punto di approdo dei ribassi e un forte supporto per i rialzisti che sono sempre ripartiti al rialzo. Lo scenario più probabile, quindi, è quello che vede una continuazione del ribasso fino in area 1,043 prima di una ripartenza al rialzo.
Ovviamente la mancata tenuta di questo livello farebbe scattare un ulteriore affondo ribassista verso il II obiettivo di prezzo in area 0,85. La massima estensione del ribasso, poi, si trova in area 0,7 in corrispondenza dei minimi storici.