L’otite dei bimbi richiederebbe 10 giorni di antibiotici, abbreviare le cure?

pediatra

È stato un test clinico della University of Pittsburgh School of Medicine a stabilirlo e lo studio è stato pubblicato sul New England Journal of Medicine. Nei casi di infezioni alle orecchie dei bimbi la terapia di antibiotici dovrebbe essere somministrata dall’inizio alla fine senza interruzioni. Questo se vogliamo ottenere una guarigione completa che altrimenti potrebbe non essere possibile.

Si tratterebbe di otiti acute medie che prevedrebbero la somministrazione di amoxicillina e clavulanato per un periodo di 10 giorni. Il motivo potrebbe essere il pericolo che un residuo di fluido nell’orecchio porti a un ritorno dell’infiammazione che non sarebbe frequente nel caso di orecchio completamente libero. Oltre al dolore, i sintomi che potrebbero farci sospettare la presenza dell’otite sono il pianto continuato, il gonfiore, febbre e tosse, congestione nasale e mancanza di appetito. Potrebbe anche esserci una fuoriuscita di liquido. Oltre agli antibiotici, le cure del medico potrebbero essere cortisoniche e anestetiche sempre localizzate.

Differenze tra episodi estivi e invernali

L’otite dei bimbi avrebbe bisogno di qualche giorno per guarire senza che ci sia una terapia specifica. Quando diventa acuta allora è necessario che il medico intervenga con i medicinali. Negli adulti un’otite media senza complicazioni potrebbe durare anche 10 giorni.

C’è una differenza importante tra le otiti che colpiscono i bambini in inverno rispetto agli episodi estivi. In inverno l’infiammazione colpirebbe l’orecchio medio, cioè la parte che si trova tra l’interno e la membrana del timpano. Il dotto che collega queste due parti si infiammerebbe facilmente a causa dei raffreddori tipici della stagione. Germi e muco creerebbero i fastidi che potrebbero peggiorare fino ai casi più gravi in cui potrebbe esserci la perforazione del timpano. La presenza di muco o pus potrebbe portare forti dolori che farebbero piangere il bambino continuamente. Per alleviare questi dolori dovremmo provvedere a dei lavaggi nasali con la soluzione fisiologica in modo da liberare i dotti dal muco. Durante il sonno notturno la testa dovrebbe rimanere sempre leggermente rialzata.

Quando la febbre diventa pericolosa

In certi casi l’otite dei bimbi potrebbe essere assolutamente problematica. Ma non dovremmo mai farci prendere dal panico. Cosa non dovremmo mai fare? Curare il bambino con medicinali presenti in casa senza consultare medico o pediatra. Antistaminici, mucolitici e aerosol potrebbero essere inutili se non prescritti da uno specialista. Gocce nasali o auricolari potrebbero creare dei danni.

Il pericolo maggiore dell’otite riguarda il timpano, nel caso in cui non ci sia stata una diagnosi tempestiva il timpano potrebbe rischiare. Monitoriamo la febbre. Per un bambino la temperatura corporea che supera i 38 gradi è sempre pericolosa e quando arriva a 40 gradi potrebbe dare convulsioni. Questo potrebbe succedere nel caso in cui l’otite vada ad aggiungersi a condizioni di immunodeficienza già presenti. L’otite che compare quando il bimbo sta soffrendo per via di una varicella, oppure della mononucleosi, potrebbe essere molto pericolosa. Prendiamo tutte le precauzioni e seguiamo passo per passo le indicazioni del pediatra.

L’otite dei bimbi è diversa da quella degli adulti

Negli adulti l’otite si presenta in caso di traumi per una botta o per l’utilizzo errato dei cotton fioc, per le complicanze degli stati influenzali o per via delle dermatiti. Ma anche per malattie croniche come diabete o, negli anziani, per immunodepressione.

Le differenze tra le otiti dei bambini e quelle degli adulti sono quindi molto semplici. Prurito, arrossamenti e abbassamento dell’udito sarebbero i sintomi. Negli adulti anche il caso di otite meno grave potrebbe durare di più. Anche nell’adulto, però, in caso di stato influenzale, l’otite potrebbe essere batterica. Negli adulti i dolori e le infiammazioni riguardanti l’apparato auricolare si cerca di curarli in casa utilizzando l’olio EVO. Si procede facendo cadere dentro il padiglione qualche goccia di olio caldo che darà un sollievo immediato. Anche gli impacchi di sale fatti con un panno morbido potrebbero aiutare. Facciamo molta attenzione. Mentre gli impacchi esterni non sono invasivi, le sostanze oleose che mettiamo nel padiglione potrebbero depositarsi nel timpano facendo aumentare il dolore e peggiorando l’infezione. I rimedi casalinghi dovrebbero lasciare spazio all’intervento di uno specialista che sia in grado di curarci.

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