L’obbligazione della banca americana Goldman Sachs con una cedola del 3% che sfida i nostri titoli di Stato

titoli di stato BTP

Con l’inflazione oramai al 6% annuo e i tassi d’interesse in crescita, il risparmiatore è alla ricerca di nuove soluzioni d’investimento per i risparmi. Lasciare i soldi sul conto corrente è un suicidio ma oggi il mercato offre soluzione alternative altrettanto sicure e molto più remunerative.

Negli ultimi mesi i rendimenti dei titoli di Stato a tasso fisso sono aumentati moltissimo. Oggi un buono del Tesoro poliennale con scadenza tra 24 mesi, rende l’1% annuo netto. Un BTP con scadenza tra 5 anni, nel giugno del 2027, offre un rendimento netto annuo dell’1,8%. Il titolo decennale che scade a dicembre del 2032, al momento dell’analisi ha un prezzo di 95,7 centesimi. Grazie a questo valore il rendimento netto a scadenza è del 2,6% annuo.

Le obbligazioni governative hanno un vantaggio unico rispetto al Mondo delle altre obbligazioni, ovvero sono garantite dallo Stato. Chi acquista un titolo governativo italiano ha come referente il Ministero dell’economia delle finanze (MEF), che garantisce la restituzione del capitale e il pagamento degli interessi. Tuttavia, questa sicurezza si paga in termini di rendimento.

Poiché in finanza il rendimento è la remunerazione per il rischio, un’obbligazione societaria, più rischiosa, a parità di caratteristiche dovrebbe avere un rendimento maggiore. Quindi puntare su un’obbligazione emessa da una società privata, una banca, ecc. dovrebbe offrire un rendimento superiore in termine annuali di un’obbligazione governativa. Non sempre è così.

L’obbligazione della banca americana Goldman Sachs con una cedola del 3% che sfida i nostri titoli di Stato

Di recente la banca Goldman Sachs ha emesso un’obbligazione a tasso fisso (isin: XS2398707914) della durata di 10 anni. Per inciso, l’attuale presidente del Consiglio Mario Draghi, fu vicepresidente e managing director della banca dal 2002 al 2005.

Questa obbligazione ogni anno versa all’investitore una cedola del 3% lordo, pari al 2,2% netto. La data di pagamento della cedola avviene il 5 aprile di ogni anno fino alla data di scadenza, nel 2032. Tuttavia l’emittente si è tenuto un’opzione call. Ovvero a partire dal 2024 la banca può decidere di rimborsare il valore nominale del titolo anticipatamente.
Al momento dell’analisi l’obbligazione della banca americana ha un prezzo di 99,7 centesimi. Acquistando il titolo a questo prezzo e tenendolo fino alla scadenza, il rendimento lordo annuo sarà del 3% mentre il rendimento netto scenderà al 2,2%.
Proviamo a fare un confronto con il buono del Tesoro poliennale con scadenza dicembre 2032. Al momento dell’analisi il BTP (Isin: IT0005494239) ha un valore di 95,5 centesimi. Chi acquistasse il titolo adesso e lo detenesse fino alla scadenza avrebbe un rendimento lordo del 3% annuo, ma un rendimento netto del 2,6%.

Come si nota il rendimento lordo è identico per entrambi gli strumenti ma quello netto è diverso. La diversa tassazione sui due strumenti, del 12,5% sul BTP e del 26% sulle obbligazioni, causa lo spread tra i 2 rendimenti netti annui.
L’obbligazione di Goldman Sachs può essere acquistata sul mercato MOT di Borsa Italiana in qualsiasi momento, alla pari del BTP. Per entrambi, l’investimento minimo è di 1.000 nominali.

Il bond Telecom che ha un rendimento del 6,7% annuo lordo

Chi fosse alla ricerca di un’obbligazione con un rendimento maggiore potrebbe puntare sul Bond di Telecom Italia. Il titolo viene rimborsato appena un anno dopo l’obbligazione di Goldman Sachs e il BTP decennale, ovvero nel 2033. Il bond può essere acquistato sul MOT di Borsa italiana e al momento dell’analisi quota 107,6 centesimi. Chi lo acquistasse a questo prezzo e lo mantenesse in portafoglio fino alla scadenza, otterrebbe un rendimento lordo del 6,7%. Il rendimento netto però sarebbe del 4,7%.

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