Nel giorno in cui lo Stato esce da Banca MPS, l’ingresso di nuovi soci come Banco BPM che ha da poco presentato un’offerta di acquisto su Anima Holding di cui la banca senese è un importante partner per la distribuzione di prodotti finanziari. Quale potrebbe essere il punto di approdo di questo rialzo?
La cessione del 15% del capitale da parte del Tesoro vede l’ingresso di soci importanti
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Le azioni di Banca Monte dei Paschi di Siena (MPS) sono salite dopo la vendita del 15% da parte del Ministero dell’Economia italiano. La vendita ha ridotto la quota statale dal 26,7% all’11%. Il prezzo di vendita, fissato a 5,79 euro per azione, include un premio del 5% rispetto alla chiusura precedente.
Tra i nuovi azionisti ci sono Banco BPM (5%), Anima Holding (4%) e Delfin e Francesco Gaetano Caltagirone (3,5% ciascuno). L’operazione segna un passo importante verso un potenziale terzo polo bancario italiano. Questo terzo polo potrebbe competere con i grandi gruppi come Intesa Sanpaolo e UniCredit.
Banco BPM ha dichiarato che la sua partecipazione in MPS è allineata all’offerta di acquisto su Anima Holding. MPS è infatti un partner strategico per la distribuzione di prodotti finanziari. Il CEO di Banco BPM, Giuseppe Castagna, ha affermato che la banca non intende superare il 10% di MPS. L’investimento potrebbe generare un rendimento annuo di circa il 14% in dividendi.
L’acquisizione dovrebbe avere un impatto positivo sull’utile per azione di Banco BPM e sul CET1 ratio. Tuttavia, non influirà sulla politica dei dividendi della banca. La capitalizzazione di mercato aggregata di Banco BPM, MPS e Anima ha superato i 20 miliardi di euro. Questo risultato è stato possibile grazie all’aumento delle azioni di MPS e Banco BPM.
Secondo UBS, una fusione tra Banco BPM e MPS rafforzerebbe la presenza di Banco BPM in Italia. Questa fusione potrebbe fare di Banco BPM la seconda banca per numero di filiali, con una quota di mercato del 14%. La collaborazione con MPS potrebbe inoltre aumentare significativamente la capacità reddituale del gruppo. Si stima che MPS potrebbe contribuire con 1,4 miliardi di euro di utili nel 2027.
La privatizzazione di MPS rientra in un piano del governo italiano per raccogliere fondi. Giorgia Meloni ha previsto la vendita di asset pubblici per 20 miliardi entro il 2026. Finora, il processo di privatizzazione di MPS ha fruttato oltre 3,5 miliardi di euro.
Anche altri attori del settore finanziario italiano, come Caltagirone e Delfin, hanno mostrato interesse per MPS. Questi investitori vedono in MPS un’opportunità per rafforzare la propria influenza nel sistema bancario italiano. Unipol, azionista di BPER, potrebbe entrare nel capitale di MPS per sfruttare opportunità bancassicurative.
La creazione di un terzo polo bancario potrebbe integrare il settore bancario con quello assicurativo. MPS, dopo anni di difficoltà, potrebbe diventare il fulcro di nuove alleanze finanziarie in Italia.
Lo Stato esce da Banca MPS e le azioni volano, verso quali obiettivi? Le indicazioni dell’analisi grafica
Con un rialzo di oltre l’11% in chiusura di seduta, come non se ne vedevano da inizio anno, le quotazioni rompono l’area di resistenza a 5,492 € accelerando decisamente verso area 7 €. Il rialzo, quindi, potrebbe continuare secondo lo scenario indicato in figura. Solo una chiusura settimanale inferiore a 6,114 € potrebbe far scattare un’inversione ribassista.
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