Il primo obiettivo di un risparmiatore di questi tempi è salvare i suoi risparmi dall’inflazione, specialmente se questi sono fermi sul conto corrente. I titoli di Stato offrono una soluzione sicura, semplice da perseguire, facile da realizzare. I BTP quotati sul mercato sono moltissimi ed hanno tutti caratteristiche diverse. C’è un Buono del Tesoro poliennale che ha una cedola annua del 6%. Analizziamo i punti di forza ma anche i punti di debolezza e perché questa obbligazione potrebbe essere un’occasione di guadagno.
Un risparmiatore può acquistare facilmente un BTP attraverso la sua banca. Può comprarlo attraverso il conto bancario online oppure dando ordine al suo consulente bancario. Il problema a cui va incontro il risparmiatore oggi non è come comprare il BTP ma quale comprare. Una soluzione semplice è quella di acquistare un paniere di titoli di Stato. Chi vuole investire in un paniere di BTP potrebbe, per esempio, acquistare un fondo che investe in obbligazioni governative a tasso fisso. Un’alternativa ancora più semplice è quella di comprare un ETF che investe in un paniere di titoli di Stato italiani.
Lo scudo anti spread potrebbe mettere le ali a questo BTP con una maxi cedola anti inflazione
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Chi volesse sfruttare il crollo dei prezzi dei BTP, potrebbe scommettere sul Buono del Tesoro poliennale con rimborso a maggio del 2031 (Isin: IT0001444378). Questo titolo ha una particolarità molto allettante, ogni anno stacca una cedola del 6%. Lo Stato versa semestralmente questi interessi all’investitore. Quindi il risparmiatore ogni 1° maggio e 1° novembre, avrà un accredito sul conto del 3% lordo di interessi sul valore nominale del titolo. Per esempio, l’investitore che avesse 10.000 euro nominali del bond, riceverebbe in quelle date un accredito di 300 euro lordi. Ovviamente su questo importo poi dovrà pagare la tassa del 12,5%.
Al momento dell’analisi il BTP ha un prezzo di 115 centesimi circa. Chi lo acquistasse a questo valore al momento del rimborso avrebbe un rendimento lordo medio del 3,8% annuo.
Ma il titolo potrebbe avere anche un appeal speculativo grazie all’annunciato intervento della BCE a difesa dei titoli di Stato. Lo scudo anti spread potrebbe mettere le ali a questo BTP. Infatti negli ultimi mesi i prezzi del bond sono crollati ai livelli di gennaio del 2014. Ma grazie agli interventi anti speculativi della BCE il bond potrebbe tornare a invertire la corsa ribassista delle ultime settimane. Magari non tornerà ai massimi di 166 centesimi del marzo del 2015. Però potrebbe risalire fino a 135 centesimi, livello di quotazione precedente allo scoppio della guerra.
In questa ipotesi chi lo avesse in portafoglio potrebbe anche decidere di venderlo per monetizzare il guadagno in conto capitale. Se invece i prezzi non torneranno a salire (ma è improbabile), si può mantenerlo fino alla scadenza. Si potrà, però, godere delle cedole annue e del rendimento annuo più che interessante.
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