Lo sapevi che dare da mangiare ai gatti può rappresentare una molestia nei confronti del vicino?

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Il gesto di dare da mangiare ai gatti, per chi ama questi animali, può essere considerato, sul piano umano, apprezzabile. Eppure, le implicazioni di questo gesto non sono proprio condivisibili. Infatti, se si ama a tal punto il gatto da condividere con esso i pasti, non possono, però, essere anche gli altri a pagarne le conseguenze. Quindi, o si invita il gatto nella propria abitazione come un vero e proprio commensale, oppure si deve essere disposti a pulire la sporcizia che fa all’esterno.

Infatti, se si dà da mangiare al gatto fuori dalla propria abitazione, inevitabilmente, ivi si troverà cibo sparpagliato, piatti di plastica sporchi ecc. In tal modo, si pregiudicherà lo stato di pulizia dell’area antistante il portone di ingresso del palazzo o delle sue immediate vicinanze. Il tutto, con innegabile molestia per tutti gli altri condomini e vicini, che saranno costretti a vivere in un ambiente sporco e imbrattato.

Sicché, è ovvio, che la scelta personale di uno, non può pregiudicare gli altri e che, quindi, chi vuole fare beneficenza deve farla a sue spese. Di conseguenza, vediamo quali sono le tutele che l’ordinamento offre in questi casi. Inoltre, a coloro che pongono in essere detta azione, si dovrebbe chiedere: “Lo sapevi che dare da mangiare ai gatti può rappresentare una molestia nei confronti del vicino?”. Sì, perché alcuni sembrano proprio non rendersene conto.

Tutele apprestate dalla legge

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Il comportamento di dare da mangiare ai gatti, secondo la Corte di Appello di Roma, è illegittimo. Esso, può essere impedito con una inibitoria a tutela della proprietà privata. Infatti, come anticipato, l’attività dell’amante degli animali, per quanto fatta per uno scopo solidale e, quindi apprezzabile, costituisce pur sempre una molestia. Sulla scorta di questo orientamento, i giudici capitolini hanno accolto l’azione a tutela del possesso intentata da un vicino nei confronti dell’amante del gatto.

Il primo, infatti, ha sollevato la questione dell’intollerabilità della presenza costante di ciotole di cibo lasciate in prossimità del proprio garage. Detta sporcizia, infatti, lo costringeva anche a chiudere le finestre per evitare che i felini gli entrassero in casa. Naturalmente, il divieto di porre in essere un siffatto comportamento, potrà essere inserito nel regolamento condominiale. Tuttavia, se ciò non avviene, comunque, quando la presenza dei randagi limita agli altri condomini il libero godimento del proprio immobile, si configura una molestia. 

In conclusione, con il presente articolo si è data una risposta alla domanda: “lo sapevi che dare da mangiare ai gatti può rappresentare una molestia nei confronti del vicino?”. In tal modo, i cd.tti “gattari”, avranno un’idea di come comportarsi.

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