Lo champagne della Lidl è buonissimo e costa meno di 15 euro

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La Lidl non smette di stupirci. Dopo l’uscita delle sneakers, le famose scarpe da ginnastica, la Lidl ha commercializzato anche in Italia uno champagne.

Sarà per cancellare la sua nomea di supermercato a basso costo e bassa qualità, la Lidl sta cercando di convincere sempre più clienti. Tutti i suoi prodotti hanno una tracciabilità dimostrata e dimostrabile e ogni mese cambiano il Paese di provenienza.

Un buon modo per far conoscere ai consumatori europei le tipicità gastronomiche dei loro vicini. E, tra questi prodotti, lo champagne “Comte de Senneval” sta facendo parlare di sé. Infatti, lo champagne della Lidl è buonissimo e costa meno di 15 euro.

“Comte de Senneval”

Cerchiamo di capire meglio la questione. Se poniamo attenzione all’etichetta, ci rendiamo conto che si tratta di uno champagne M.A.

In soldoni, vuol dire che non esiste nessun appezzamento terreno con questo nome. Un produttore, infatti, imbottiglia questa gamma di champagne e ne crea un nuovo brand. Il produttore in questione è la famosa “Maison Burtin”, con sede a Epernay, uno dei centri della champagne francese.

Il “Comte de Senneval” è un assemblaggio (“blend” in inglese) dei tre classici vitigni della regione. Pinot noir, Pinot meunier e Chardonnay. I più attenti potranno riconoscere la presenza di uve rosse nel processo di vinificazione tramite il riflesso rosa dorato delle sue bollicine.

Lo champagne della Lidl è buonissimo e costa meno di 15 euro

Cosa possiamo dire rispetto a questo vino? Ebbene, se seguiamo precise metodologie di servizio, fa la sua bella figura. Soprattutto, dobbiamo rispettare un’unica regola aurea. Questo champagne va servito molto fresco. Prima di consumarlo, quindi, mettiamolo in frigo, per qualche ora. Poi, una mezz’ora prima, o anche un quarto d’ora, prima di servirlo, lo portiamo a tavola. Il risultato è garantito.

Piccola nota finale: come ogni cosa, il prezzo può anche significare qualità. Se siamo abituati a bere premier cru, ne resteremo delusi. Ma, per noi di cultura e tradizione italiana, lo champagne non è come in Francia un vino da bere quasi quotidianamente (purtroppo). Quindi, con buona pace degli esperti e dei veri amatori di champagne, noi italiani non siamo in genere abituati a bere premier cru. Viva il “Comte de Senneval”!

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