Dalla notte dei tempi il mantra di ogni comune mortale è sempre stato “come fare per fare soldi”. Bella sfida. La “risposta magica” porta il nome di “lavoro”, e siamo certissimi non sia un segreto per nessuno. Questo però costituisce il ‘grezzo’, la sostanza, le fondamenta, a cui seguono le singole specifiche. Ogni casa è fatta di tanti passi successivi, tutt’altro che dettagli. Fuor di metafora, un piano di accumulo del proprio capitale necessita di almeno poche ma certe e ferree regole.
Qualche semplice regola
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L’investimento vincente? Passa per la cura di alcune chicche:
- Ci si fa in primis un esame di coscienza e ci si interroga sulle aspettative: se il mio ‘must’ risponde alla sola protezione del capitale, allora l’essermi difeso dall’inflazione è il massimo possa io ottenere. Devo capire e sapere che a gradazioni di rischio (e quindi di aspettative) corrispondono gradazioni di ritorno. Non si sfugge.
- Occorre poi tagliare i costi di gestione del o degli asset detenuti. A mò di esempio, si pensi ai costi di intermediazione con l’istituto bancario; a quelli di carico e scarico dei prodotti finanziari; ogni altra forma di balzello vario disseminato lungo la catena di gestione del proprio risparmio;
- Imparare a riconoscere il timing se non perfetto almeno quello più indicato. Comprare long sui massimi …non è il massimo dell’operatività disponibile. Parimenti il vendere in preda al panico sarebbe da evitare per non monetizzare perdite in conto capitale.
L’asso nella manica
L’investimento vincente? L’asso nella manica passa per forza per il parametro orizzonte temporale. Uno stuolo di studi in materia acclara infatti senza margini di dubbio che all’aumentare del periodo in cui i nostri soldi sono messi a maturare più aumenta il nostro montante. Non si tratta di una crescita esponenziale, ma la relazione è di tipo positivo, quasi di evidenza scientifica. Ossia: più allungo il tempo sull’asse delle ascisse più cresce il montante. Ad esempio su tutti? Un ipotetico acquisto azionario su uno dei 40 colossi presenti a Piazza Affari, magari sui minimi fatti registrare ieri (o anche più in basso, se il mercato ne desse l’opportunità) e proiettato negli anni a venire. Non si ha la sfera di cristallo per il leggere il futuro, ma la storia insegna che le probabilità di successo di un acquisto fatto nel timing giusto sono a dir poco altissime.